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Gelmini: “Precariato assorbito in 7-8 anni”

Scontro Di Pietro – Gelmini al question time del 9 marzo alla Camera.
Oggetto del contendere è il problema del precariato.
Di Pietro attacca subito con il sua consueto tono battagliero: “Signor Ministro, l’Italia dei Valori le fa una domanda semplice, a cui chiediamo una risposta concreta e definitiva: di quei 150 mila precari che fanno parte della graduatoria permanente dei precari, che per anni e anni sono stati utilizzati e sfruttati dalla scuola e che oggi vengono messi alla porta, cosa vuole farci il Governo?”
La risposta del ministro Gelmini è un po’ generica: “L’insorgenza del fenomeno del precariato non può essere ascritta esclusivamente alla responsabilità del Governo in carica, perché, in realtà, quel fenomeno è frutto di scelte sbagliate che Governi di colore politico diverso hanno fatto nel corso del tempo, pensando che le capacità della scuola di assorbire posti di lavoro fossero illimitate”.
Mariastella Gelmini si lascia però andare ad una previsione precisa: “Il problema del precariato si può risolvere in parte con i pensionamenti, in parte evitando l’insorgenza di nuovo precariato e in parte ancora attraverso accordi con le regioni, che il Governo ha sostenuto e che determinano un miglioramento dell’offerta formativa. In ogni caso noi abbiamo previsto che nell’arco di sette, otto anni i precari esistenti potranno trovare definitiva collocazione e quindi un posto a tempo indeterminato dentro la pianta organica della scuola”.
Di Pietro ribatte: “Signor Ministro, prendiamo atto della sua intenzione, un domani, di vedere se si può trovare una soluzione, ma il problema è che oggi bisogna trovare la soluzione !”
Ma il leader dell’IdV ha anche una sua proposta: “Si riapra la mobilità intercompartimentale, si faccia cioè in modo che questo personale possa essere inserito e riutilizzato in altre amministrazioni che ne hanno bisogno”.
Proposta che, a dire il vero, richiama un’idea lanciata un paio d’anni fa da Tremonti e Sacconi che avevano parlato della possibilità di utilizzare i precari come guide turistiche od operatori museali e bibliotecari. Idea che venne immediatamente bocciata dai movimenti dei precari. Vedremo se la proposta di Di Pietro avrà maggiore fortuna.

Reginaldo Palermo

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