In una intervista fatta al quotidiano La Stampa, l’ex Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini parla delle dinamiche parlamentari del Ddl scuola e fa un confronto tra l’azione di governo di Berlusconi e quella di Renzi.
Interessanti sono alcune risposte che potrebbero essere indicative sui futuri equilibri di voto riguardanti la riforma scolastica.
Si comincia subito con il confronto fra Renzi e Berlusconi: «Stile diverso. Berlusconi dava molto peso e fiducia ai ministri mentre quelli attuali, a parte un paio, hanno una delega limitata. Renzi invece monopolizza l’attività di governo. Ma sulla scuola per la prima volta è stato spiazzato. Pensare di produrre consenso con le assunzioni si è rivelato un boomerang e l’agenda non l’ha dettata lui, ma gli oppositori. La narrazione non ha funzionato».
Conclude l’ex ministro: «La narrazione di Renzi è suggestiva, a tratti suona di centrodestra. Il limite è che il suo riformismo si ferma alle parole. Il provvedimento è già molto indebolito dagli emendamenti accolti dal governo in commissione. Il preside-sceriffo, ammesso che sia mai esistito, ora è ridotto a un preside-passacarte senza poteri decisionali forti. Renzi ha già perso la battaglia».
Quindi i termini “spiazzato”, “preside-passacarte “ e “stile diverso “ potrebbero indicare una ferma opposizione al prossimo voto riguardante il varo del Ddl 2994 al Senato.