Il ministro dell’Istruzione continua a tenere alta la considerazione per gli istituti paritari. Dopo le forti lamentele dei diretti interessati, nelle scorse settimane, per la mancata assegnazione dei fondi previsti per l’anno scolastico 2009/10, il responsabile del Miur è tornato a rassicurare i gestori ed i genitori degli studenti frequentanti le scuole non statali attraverso una lunga intervista ad un quotidiano di ispirazione cattolica.
Sollecitato sui fondi destinati alla scuola paritaria (in particolare sul fatto che “la manovra triennale ha previsto per il 2011 un ulteriore taglio (224 milioni di euro) rispetto a quello fatto (130 milioni) e poi recuperato nel 2010”), il Ministro è spiegato che “le risorse del 2010 sono rimesse nel capitolo di spesa e attendiamo il via libera della Conferenza Stato-Regioni. E per la Finanziaria 2011 – ha annunciato – posso dire che i soldi per le paritarie non si toccano”. Tradotto in termini pratici, ciò significa che nel 2011 saranno stanziati i 534 milioni di euro previsti in origine: “esatto – ha risposto Gelmini – non ci saranno tagli”.
L’impegno della Gelmini non farà sicuramente piacere alle associazioni laiche. Ma anche ad alcuni sindacati, come la Flc-Cgil ed i Cobas: tutti questi organismi, infatti, da tempo accusano il Governo di continuare ad applicare tagli sempre più massicci alla scuola pubblica (mettendola sempre più in ginocchio). Il tutto mantenendo però inalterato, nel contempo, il budget destinato alla privata. Per equità, sostengono, tutti gli istititi dovrebbere in qualche modo vedersi sottratta una parte dei finanziamenti.
Quasi a prevenire le critiche, il ministro Gelmini ha tenuto a precisare, sempre nell’intervista, che “già le risorse sono poche e non bisogna dimenticare che la scuola paritaria permette allo Stato un risparmio di oltre 6 miliardi di euro”.
Quasi a prevenire le critiche, il ministro Gelmini ha tenuto a precisare, sempre nell’intervista, che “già le risorse sono poche e non bisogna dimenticare che la scuola paritaria permette allo Stato un risparmio di oltre 6 miliardi di euro”.