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Generazione Z disorientata, urge un nuovo sistema di formazione: continua e ritagliata, vale pure per i docenti

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“Troppi giovani oggi si trovano di fronte a un futuro incerto con poche garanzie lavorative e un mercato del lavoro in continua evoluzione. Emergono nuovi mestieri che richiedono competenze diverse rispetto al passato. Il nostro compito è preparare i giovani a questi nuovi lavori, preparare un sistema formativo che insegni a formarsi e riformarsi perché le sfide tecnologiche del futuro oggi non le conosciamo. Serve una formazione continua“. Così si è espresso a Bari il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga, durante la cerimonia di apertura del Festival delle Regioni.

Il problema, ha detto il governatore, è che “abbiamo costruito politiche per i giovani ma mai con i giovani. Dobbiamo cambiare paradigma, abbiamo il dovere di coinvolgerli in maniera diretta, non solo nei contesti tradizionali ma anche nei nuovi spazi digitali“.

Proprio “ai giovani – ha concluso Fedriga – è dedicata questa edizione del festival, in particolare alla generazione Z. Per troppo tempo si è parlato di giovani come di una categoria da proteggere e sostenere ma raramente si è riconosciuto che bisogna ascoltare le loro esigenze”.

In uno degli ultimi Rapporti Ocse, quello del 2022, è stato evidenziato come tra gli insegnanti la formazione continua sia una leva utile anche alla carriera: tra i docenti la formazione in itinere si sviluppa attraverso corsi formali, seminari, conferenze e workshop, formazione online e tutoraggio, supervisione. Il modello, comunque, è stato introdotto e reso obbligatorio nel 2015, con l’approvazione della discussa Legge 107, la cosiddetta Buona Scuola approvata con Matteo Renzi presidente del Consiglio.

L’Ocse, inoltre, include nel “pacchetto” anche la collaborazione formalizzata e la partecipazione a reti professionali.

Per gli insegnanti con esperienza, ha sottolineato l’Ocse, la formazione continua offre un’opportunità di aggiornare, sviluppare e ampliare le conoscenze e la comprensione dell’insegnamento; per gli insegnanti che diventano dirigenti scolastici, fornisce loro le capacità di gestione e leadership necessarie per il loro ruolo apicale.

Naturalmente lo sviluppo e la formazione professionale continua di insegnanti e capi di istituto va a vantaggio degli studenti: diversi studi infatti confermano che la crescita professionale degli insegnanti è correlata a significativi guadagni di apprendimento per gli studenti.

Alessandro Giuliani

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