Una ricerca commissionata da BNP Paribas Cardif e condotta dall’istituto di ricerca AstraRicerche dal titolo: “Generazione Z: un futuro che guarda al passato”, ha indagato il rapporto con la sfera sociale, la tecnologia, l’informazione, le abitudini di consumo, la mobilità, il tempo libero, il lavoro e le aspettative sul futuro degli appartenenti alla generazione Z (14-24enni).
La ‘Zeta’ è la prima generazione a non aver memoria diretta del Novecento. Sono pochi, sotto i 3 milioni, e sono ancora meno dei Millennial.
Ed è venuto fuori che questi ragazzi sono digitali e social ma anche inclusivi, responsabili, concreti e con valori importanti. Inoltre riscoprono la famiglia, l’amicizia e la vita off-line, smentendo gli stereotipi più diffusi sui giovanissimi.
La ricerca ha mostrato –riporta agensir.it– che non ci si trova difronte a una generazione guidata solo dalle logiche dell’apparenza e del virtuale: “Sono i valori autentici a contare veramente, quelli della famiglia e delle amicizie che, sorprendentemente, non sono quelle digitali, indicate solo dal 26%. Gli amici veri sono le persone che si frequentano durante il tempo libero (74%), i compagni di scuola o i colleghi di lavoro (58%) e solo in misura minore le persone conosciute sui social e poi frequentate nella vita reale (37%)”.
A livello generale, non esiste una ricetta per la felicità (quasi il 60% si dichiara felice, e lo sono soprattutto gli uomini), ma per loro è molto importante stare bene con se stessi (84%) e fisicamente (82%), e avere il supporto della famiglia (80%). La fama, il successo, l’essere leader o influencer contano davvero pochissimo: “A conferma di questo dato, tra le priorità dei centellians risultano ancora una volta la famiglia (per il 56%), l’amore (47%) e la salute (42%), meno la scuola e il lavoro”. I loro veri modelli di riferimento sono quelli tradizionali, come i genitori (55%) e gli amici (44%), mentre tra gli estranei, i personaggi dello spettacolo (35%) e gli sportivi (30%) superano di gran lunga i nuovi potenziali punti di riferimento come chef (19%), blogger (21%) e influencer (23%).
Si è di fronte a una generazione attenta all’ambiente e aperta alla diversità (soprattutto le donne per il 67%): per loro, infatti, si tratta di valori acquisiti che fanno parte del quotidiano, del loro modo di essere, di pensare e di vivere. Pongono una grande attenzione verso la raccolta differenziata (66%) e sono attenti agli sprechi (60%), anche se mancano un po’ sul fronte della proattività, come nell’attività di volontariato (la pratica solo il 25%).
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