“Con l’incontro oggi tra governo e genitori a Palazzo Chigi sulla riforma della scuola si afferma per la prima volta il diritto di cittadinanza dei genitori nella Buona Scuola. Con il governo c’è stato un ascolto sereno e costruttivo: confidiamo che le famiglie siano veramente nella scuola a pieno titolo, perché la scuola non è dei sindacati, ma prima di tutto degli studenti e dei genitori. Per questo motivo siamo contrari al blocco degli scrutini, perché è una forma di protesta contro gli alunni”. Lo dichiara Fabrizio Azzolini, presidente dell’Age (Associazione italiana genitori), a margine dell’incontro a Palazzo Chigi tra genitori e governo sulla riforma della scuola.
“Al ministro dell’istruzione Stefania Giannini e ai rappresentanti del governo presenti – prosegue Azzolini – abbiamo ribadito che i genitori devono poter svolgere il loro ruolo all’interno dell’istituzione scolastica, mediante gli Organi Collegiali. Pertanto confidiamo nell’emendamento approvato dalla Commissione Cultura della Camera con cui al Consiglio d’istituto viene restituito il compito di organo di indirizzo e controllo di tutta l’azione della scuola”.
“Alla scuola – ripete Azzolini – non serve un dirigente scolastico con ampi poteri, ma un dirigente capace di coordinare e gestire gli Organi Collegiali, vera fucina del Progetto Educativo/formativo”.
“Altro punto molto delicato e controverso è la possibilità per il Preside di scegliere i docenti – aggiunge il presidente dell’Age -. Quale serenità ed autonomia del docente, se la sua vita lavorativa dipende dalla discrezionalità del preside? Anche perché spiegare i criteri della selezione non è difficile. La premialità dei dirigenti scolastici sembra posta come necessità per una garanzia di efficienza. Quando, invece, è l’insegnante che andrebbe valorizzato e premiato”.
“L’emendamento al Ddl che – osserva Azzolini – ha introdottoil Comitato di Valutazioneè ciò che da sempre abbiamo auspicato per la presenza di insegnanti e genitori e, nella secondaria di secondo grado, anche degli studenti. Vale il principio che chi offre un servizio non sia egli stesso a dover valutarne la qualità, ma chi, invece, il servizio lo riceve, cioè studenti e genitori”.
“Il POF – sottolinea Azzolini -, strumento fondamentale che detta tutta l’azione formativa della scuola curricolare ed extra curricolare deve essere condiviso con i genitori, cui è fatto obbligo dare il proprio contributo”.
“Altro punto fondamentale – spiega – è il consenso informato dei genitori per ogni attività extra curricolare. Si eviterebbe in questo modo anche che la scuola diventasse terreno di scontro sulla teoria del gender”.
“La Buona scuola – nota Azzolini -, se deve puntare alla qualità dell’azione educativo/formativa, deve contemplare la riduzione degli alunni nelle classi”, insiste l’Age.
“L’utilizzo di personale di ruolo in classi di concorso di cui non si ha l’abilitazione – conclude Azzolini -, potrebbe non garantire una qualità dell’azione didattico-formativa”.