In molte scuole è stato difficile, per non dire impossibile, coinvolgere le famiglie in queste prime settimane di scuola: i tempi sono stati davvero molto ristretti e, dopo essersi chiariti dubbi e problemi al proprio interno, i collegi dei docenti hanno avuto pochi margini per confrontarsi con l’extrascuola.
Peraltro bisogna anche considerare che le procedure previste dal POF non sono una novità assoluta: le scuole che hanno ben operato (e – ne siamo convinti – sono la maggioranza) già negli anni scorsi, per redigere il Progetto educativo di istituto, hanno raccolto ed elaborato le proposte e le opinioni delle famiglie e delle altre agenzie educative del territorio.
Le indicazioni già emerse in passato non devono quindi rimanere inutilizzate ma, opportunamente integrate e riformulate, possono costituire una base dati per la stesura del Piano di quest’anno.
In secondo luogo non dobbiamo dimenticare che il POF deve essere considerato uno strumento di lavoro flessibile e modificabile in qualunque momento, anche in corso d’anno (si veda in proposito, in questa stessa rubrica, la pagina "Aggettivi del POF").
Con questa filosofia, il Piano – una volta redatto ed approvato dagli organi collegiali della scuola – può essere presentato al pubblico: potrebbe essere utile, per esempio, prevedere – nelle prossime settimane – un incontro promosso dalla scuola e aperto alla partecipazione dei rappresentanti di classe oltre che dei responsabili delle associazioni e degli enti locali.
Certo è che – in quella sede – è necessario che la scuola sia in grado di "difendere" correttamente il proprio Piano senza tuttavia venir meno alla disponibilità a integrarlo e modificarlo in relazione al dibattito che si sviluppa.
Non si tratta – è chiaro – di mettere in atto di comportamenti del tipo "va dove ti porta il vento" quanto piuttosto di essere sinceramente interessati a migliorare il proprio progetto in relazione ai contributi che possono provenire dalle diverse componenti scolastiche e dalle agenzie del territorio.
In una prossima puntata della rubrica proveremo a fornire anche qualche suggerimento su come coinvolgere le famiglie per tenere "sotto controllo" anche in corso d’anno il Piano dell’offerta formativa.
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