A Torrenova, periferia Est di Roma, Suzana e le sue quattro bambine da alcuni abitano nella casa popolare che gli è stata regolarmente assegnata, dopo aver scelto di lasciare il campo rom di via dei Gordiani.
Tuttavia, un gruppetto di estrema destra, ha cercato di impedirne l’assegnazione e per strada sono volati gli insulti contro la «zingara» accusata di aver «sorpassato gli italiani nelle graduatorie».
Si organizzano i turni per no abbandonare la famiglia rom
Ma a sostenere l’ingresso della famiglia rom in casa si sono dati appuntamento tanti genitori e maestre della scuola “Simonetta Salacone” frequentata dalle figlie di Suzana, accompagnati da un presidio del sindacato degli inquilini Asia Usb e dal movimento dei Blocchi precari metropolitani. E davanti alle minacce di alcuni vicini e militanti di destra di tornare a «riprendersi la casa», su Whatsapp è subito partita l’organizzazione di un calendario di turni notturni in modo tale da non lasciare mai sola la donna con le sue figlie.
Gli insegnanti della scuola frequentata dalle bambine e i genitori dei compagni di classe hanno scritto una lettera all’edizione romana di Repubblica. «La sua scelta di uscire dal campo e intraprendere una vita autonoma ci incoraggia ad aiutarla», dicono.
Le ragioni dei docenti
«Una mamma con quattro bambine che capisce, per il bene delle proprie figlie, che uscire dal campo rom è importante, che prova con le sue poche forze a integrarsi e rendersi indipendente. Questa è una sfida! Dobbiamo riattivare gli anticorpi per reagire collettivamente e impedire a chi semina odio e violenza di continuare a fare affari alimentando la guerra tra poveri».