Far perdere l’anno scolastico ai propri figli senza un motivo valido costituisce un reato penale. Ne sanno qualcosa i 165 genitori, denunciati dai carabinieri del Gruppo di Locri perché avrebbero “mandato a scuola i loro figli o hanno permesso loro di assentarsi dalle lezioni per un periodo superiore al 25% delle giornate di assenza consentite, pari a 50 giorni su 200 di frequenza previsti”.
Le denunce sono scattate dopo un monitoraggio svolto in tutte le scuole dei 42 comuni ricadenti nel territorio e riguardano le famiglie con bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 ed i 15 anni.
L’attività di controllo, svolta dalle Compagnie di Roccella Jonica, Locri e Bianco, ha riguardato sia l’anno scolastico 2012/2013, con 87 genitori denunciati, sia quello successivo 2013/2014, con 78 denunce. Le motivazioni alla base della mancata frequenza scolastica, secondo quanto emerso dagli accertamenti, sono molteplici, spesso aggravate da condizioni socio-economiche difficili in cui i minori sono vere risorse per la famiglia che li avvia a saltuari lavori piuttosto che alla gestione quotidiana di mansioni di controllo su fratelli più piccoli.
La mancanza di cultura da parte delle famiglie, tuttavia, non può bastare per giustificare le assenze perpetrate nel tempo di giovani in età di obbligo scolastico. Allo stesso modo, le scuole hanno l’obbligo – come accaduto in Calabria – di segnalare alla pubblica autorità la mancata regolare frequenza della scuola.
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