La partecipazione dei genitori alla vita della scuola si è ridotta al lumicino.
All’origine di tale disaffezione c’è l’infruttuosità della loro presenza, mezzo secolo di storia lo documenta. Un’inefficacia derivante dal mancato utilizzo delle potenzialità del mandato che hanno ricevuto con l’elezione nell’organo strategico.
Il consiglio di circolo/d’istituto, infatti, “ha potere deliberante … sui criteri generali per la programmazione educativa” facoltà che vincola la “programmazione dell’azione educativa” del collegio dei docenti.
Decodificando: i genitori contribuiscono all’elaborazione del cosa deve essere fatto e il corpo docente gestisce ipotesi per perseguirlo, cioè sono responsabili del come. E’ forse opportuno ricordare la loro capacità d’orientare i processi educativi: si sostanzia nella presidenza dell’organismo e nel 40% dei suoi membri.
Un’attribuzione che si adempie indicando i caratteri salienti della vita delle classi tra cui: la progettualità educativa tesa sia a sollecitare la consapevolezza di quanto è insegnato, sia a fondare la conoscenza sull’esperienza, (laboratori); gli studenti devono possedere l’origine e il senso di quello che conoscono.
La gestione dell’indirizzo educativo richiede la messa a punto della struttura organizzativa, essenziale per l’esercizio del controllo: il Consiglio di circolo/istituto ne ha la facoltà.
Si tratta di un cambiamento necessario, inderogabile, non percepito, di cui nessuno se ne occupa, nonostante sia la chiave di volta dell’architettura dell’istituzione e sia necessario per assicurare l’efficacia del servizio scolastico. La ricerca in rete di un organigramma dottrinalmente corretto, conforme alla legge, richiama quella dell’ago nel pagliaio. La descrizione di un tentativo d’adeguamento della gestione scolastica al mondo contemporaneo è visibile in rete: “Un approccio scientifico alla riforma della scuola”.
P.S. Si ricorda che Il Consiglio di circolo/d’istituto, deliberando il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, fissa i traguardi dei percorsi della scuola; li esprime sotto forma di competenze osservabili e misurabili.
Enrico Maranzana
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