Si parla sempre più spesso di tensioni fra insegnanti e famiglie degli alunni, con i docenti che non di rado sono costretti a rivolgersi in tribunale per l’eccesso di livore e per i comportamenti fuori le righe dei genitori. Ma anche i rapporti tra i genitori di diversi allievi non sono sempre idilliaci. Eì decisamente indicativo quello che è accaduto il 19 maggio ad Andria, in Puglia, dove si è sfiorata la tragedia.
L’accesa discussione
Due uomini, che avevano espresso pareri discordanti, hanno cominciato a discutere e litigare fuori i cancelli della scuola primaria dei loro figli, in orario di fine lezioni; quando le parole sono diventate pesanti e i toni si sono accesi, uno dei due si è recato nella sua auto e ha preso un’ascia.
A quel punto, con l’ascia in mano, si è diretto con fare minaccioso verso l’altro genitore.
L’intervento provvidenziale
Proprio in quel momento, però, è fortunatamente intervenuta una agente della polizia municipale che era sul posto per regolare il traffico all’uscita degli alunni dall’istituto scolastico.
La vigilessa ha anche prontamente chiamato i rinforzi e i due uomini sono stati identificati. Il vibrante litigio è stato segnalato pure all’autorità giudiziaria.
Figli presi a botte per i voti bassi
Di genitori violenti si è parlato solo pochi giorni fa. A causa dei brutti voti presi dai figli (16 e 12 anni), una coppia indiana di Pavia è finita alla sbarra: ogni volta che i genitori venivano a conoscenza di un’insufficienza, scattavano le botte per entrambi i figli. E le percosse erano davvero pesanti: metodi violenti come frustrate e colpi di scopa, sopportati per lungo tempo dai ragazzini fino alla denuncia e alla risoluzione della vicenda in Tribunale.