Genitori, invadenza, whatsapp: un mix che nelle scuole sta diventando esplosivo.
È sempre stato difficile per i docenti mettere un argine all’eccessiva invadenza dei genitori nell’ambito delle competenze proprie e della scuola.
Ma adesso che sta dilagando l’uso delle chat il problema cresce all’ennesima potenza, come anche la nostra testata ha riportato in vari articoli.
L’uso sconsiderato dei nuovi strumenti crea equivoci, porta ad ingigantire le banalità o a coalizzarsi contro qualcuno, che può essere di volta in volta l’insegnante o il compagno. “Ogni refolo di vento diventa una tempesta”, osserva un genitore, mentre un dirigente ritiene “sconcertanti le comparazioni dei voti tramite il gruppo whatsapp dei genitori” e invita alla riflessione.
I docenti finiscono subito sotto accusa. Che fare? Quali consigli utili si possono dare ai docenti?
Lo abbiamo chiesto a due sindacalisti, che nella loro attività ne sentono di tutti i colori e nella loro esperienza qualche “dritta” sono in grado di darla: Doriano Zordan, segretario Snals di Vicenza, e Renata Veronese, coordinatore provinciale Gilda di Vicenza.
Vista la situazione, quali consigli utili si possono dare preventivamente ai docenti per far fronte a sempre più frequenti prevaricazioni da parte dei genitori?
Doriano Zordan
Deve essere la scuola con tutte le sue componenti a far fronte alle invadenze sempre più pesanti dei genitori. I criteri di valutazione devono essere deliberati a livello collegiale ed esplicitati, e il docente è tenuto a seguirli, pur col margine di autonomia professionale garantita dalle norme al singolo insegnante e al consiglio di classe, che è sovrano nella valutazione finale dell’alunno.
Renata Veronese
La scuola deve chiarire con fermezza il ruolo dei genitori, evidenziando l’inopportuna ingerenza nella didattica e nella valutazione, che rimane esclusiva prerogativa dei docenti a livello individuale e/o collegiale. D’altra parte si deve dare la necessaria pubblicità ai criteri e alle metodologie di valutazione, esplicitandoli sistematicamente.
E cosa fare quando ci si trova di fronte a pretese assurde o accuse che invadono il campo delle competenze professionali del docente?
Doriano Zordan
In presenza di invadenze di campo da parte dei genitori, il dirigente scolastico prioritariamente deve ricondurre i genitori agli ambiti di loro competenza, e verificare al tempo stesso se da parte dei docenti siano stati rispettati i criteri di valutazione deliberati dal collegio docenti.
Renata Veronese
È bene che il docente comunichi le interferenze al dirigente scolastico in forma scritta chiedendo un immediato intervento. Purtroppo, infatti, di fronte al dilagare del fenomeno, non sempre i dirigenti arginano le problematiche sul nascere, attuando i provvedimenti del caso. Quando poi, addirittura, non si schierano loro stessi contro il docente anziché tutelarlo, senza approfondire le problematiche emerse attraverso un corretto e costruttivo confronto.
Di fronte al dilagare delle chat, la scuola sembra impreparata: come gestirsi per prevenire/affrontare derive pericolose?
Doriano Zordan
Molti genitori non si rendono conto del rischio che corrono in sede penale nello scrivere e condividere valutazioni o affermazioni sull’operato dei docenti. Su questo tema dovrebbe essere fatta molta informazione. Va detto però che non esiste ancora una legislazione efficace. Tuttavia l’interfaccia fra scuola e genitori è una prerogativa del dirigente scolastico. Pertanto, in caso di sospetto da parte dei docenti di iniziative di questa natura, essi devono tempestivamente avvisare il dirigente, il quale, se necessario dovrà segnalare eventuali azioni diffamatorie o presunte tali alla polizia postale per le indagini, o alla procura della repubblica nel caso venga in possesso di prove certe. Il Dirigente Scolastico è garante della scuola e del suo buon funzionamento.
Renata Veronese
Sono molto di moda i genitori avvocati e sindacalisti dei figli, il che rivela indubbiamente l’esistenza di un problema etico, di educazione e di maturità. L’utilizzo scorretto delle chat rischia di ingigantire, travisare, dare errate interpretazioni della realtà dei fatti ed è, soprattutto, fuori da ogni controllo, finché non si viene a conoscenza di elementi per una denuncia.
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