Estero

Genitori iscrivono quattro pecore a scuola per evitare la chiusura di una classe: “I nostri figli non sono animali da contare”

Una provocazione che ha comunque un sapore dolceamaro. Per evitare la chiusura di una classe a causa della mancanza di allievi un gruppo di genitori ha trovato una soluzione creativa: iscrivere quattro pecore, con tanto di nome, cognome e data di nascita, per arrivare al numero minimo legale.

La provocazione dei genitori francesi

Questo, come ha riportato La Repubblica, è accaduto in Francia. Secondo il ministero dell’Educazione francese il numero di allievi necessari per garantire il prossimo anno scolastico delle cinque classi della scuola accorpata nella Mosella, Nord-Est della Francia, è pari a 98 studenti.

Il mancato raggiungimento della quota richiesta avrebbe comportato la chiusura di una delle cinque classi e, in presenza di 94 studenti. “Né i sindaci né i genitori erano d’accordo. Inizialmente abbiamo protestato, ma non abbiamo ottenuto alcuna risposta dal governo. Abbiamo quindi deciso di usare l’assurdo per rispondere a una decisione assurda”, spiega in un video Loïc Firtion, presidente dell’associazione dei genitori.

Le pecore sono state davvero condotte nella scuola

Gli organizzatori dell’iniziativa hanno dato agli ovini anche un nome e li hanno condotti nel cortile della scuola con tanto di cartello “Benvenuti ai nostri quattro nuovi iscritti”. Poi il dossier di iscrizione è stato inviato dal sindaco al ministero.

La scelta degli animali non è stata casuale. “I nostri figli non sono delle pecore da contare”, ha spiegato Firtion in un video per poi rassicurare gli animalisti che i quattro ovini prestati da allevatori locali hanno fatto poi ritorno alle loro fattorie.

In attesa di una risposta dal ministero dell’Educazione, i genitori hanno realizzato anche un filmato con delle immagini degli studenti e una canzone denuncia. “Siamo i dimenticati, quelli delle campagne, quelli troppo lontani da Parigi”, e poi ancora “i trenta studenti raggruppati in 50 metri quadrati secondo una filosofia che trasforma il Paese in un centro commerciale”.

Un mondo a parte“, un film sul rischio di chiusura di una scuola

Di recente è uscito un film al cinema che parla proprio del rischio di chiusura di una scuola: si tratta di Un mondo parte“, con Antonio Albanese e Virginia Raffaele, che racconta la storia di Michele Cortese, un maestro delle elementari, che sta per affacciarsi a una nuova vita.

Dopo aver insegnato per quarant’anni nella giungla delle scuole romane, l’uomo riesce a farsi assegnare all’Istituto Cesidio Gentile detto Jurico, ovvero una scuola, sita nel Parco Nazionale d’Abruzzo, con un’unica pluriclasse di bambini che vanno dai 7 ai 10 anni. Aiutato dalla vice-preside Agnese e dagli alunni, Michele la sua iniziale inadeguatezza metropolitana e pian piano diventa uno di loro. Quando ogni cosa inizia ad andare per il verso giusto, però, giunge un’orribile notizia: a causa delle poche iscrizioni, la scuola a giugno chiuderà per sempre. È così che Michele, Agnese e i bambini inizieranno una lunga corsa contro il tempo per evitare che questa piccola realtà scolastica smetta di esistere .

Laura Bombaci

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