La notizia è un po’ bizzarra ma vale la pena di essere analizzata e commentata.
L’Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche) chiede che venga valorizzato il ruolo dei genitori negli organi collegiali: e fin qui va tutto bene, anche se per la verità va anche detto che in molte circostanze sono gli stessi genitori restii a partecipare a riunioni e commissioni.
Ben venga comunque l’appello dell’Agesc che però formula una richiesta che ci sembra difficilmente accoglibile: far parte come “uditori” dei consigli di classe. E’ probabile che i genitori dell’Agesc vogliano chiedere di partecipare senza diritto di voto.
Ma la questione è alquanto complessa.
E’ del tutto evidente che ai consigli di classe in cui sia procede alla valutazione degli alunni possono prendere parte soolo i docenti o comunque il personale educativo coinvolto nella classse.
Però ci sono anche riunioni dei consigli nelle quali si programmano le attività didattiche e si predispongono interventi individualizzati e personalizzati.
Ci sono mille e una ragione (e non solo di opportunità) che fanno ritenere che la presenza dei genitori sia del tutto fuori luogo.
Uno dei problemi più delicati riguarda per esempio la privacy. Senza contare il fatto che i genitori presenti nei consigli non sarebbe vincolati dal segreto professionale che invece vale pienamente per gli insegnanti.
Ci sono mille modi per valorizzare il ruolo dei genitori nella scuola: consentirne la partecipazione ai consigli di classe ci sembra proprio il meno adatto di tutti.