I Partigiani della Scuola Pubblica solidarizzano con tutti i genitori vittime di Alienazione Parentale che, a seguito di separazioni conflittuali, sono privati dei propri figli, e denunciano con questo comunicato alcune pratiche discutibili all’interno di scuole pubbliche e private.
L’Alienazione Parentale “deriva sostanzialmente dall’esposizione del figlio al conflitto genitoriale, con sollecitazione di un’alleanza verso un genitore ai danni dell’altro alla quale corrisponde, nel figlio, un conflitto di fedeltà. Se il figlio dimostrasse affetto al genitore-bersaglio, egli stesso correrebbe il rischio di ritorsioni, quanto meno la perdita dell’affetto del genitore alienante (Montecchi 1994).
Così nell’ambito di questo conflitto di cui sono vittime un genitore e il figlio (alienati) a causa dell’altro genitore (alienante) spesso tutti coloro che si trovano intorno assumono comportamenti inadeguati al superamento del conflitto, anzi a volte contribuiscono con l’alimentarlo.
Ci giunge notizia da parte di genitori che vivono questa tragedia che alcuni Dirigenti Scolastici, pur in presenza di affido condiviso e senza limitazioni della responsabilità genitoriale, omettono di informare entrambi i genitori su tutto quanto riguarda l’attività scolastica dei loro figli, partecipando quindi al comportamento alienante. C’è addirittura il caso di una scuola che, a seguito di richiesta di un genitore di visionare gli elaborati scritti del proprio figlio in base alla legge 241/90, in mancanza di informazioni reperibili sul registro elettronico né riuscendo a vederli con richiesta informale, ha dato come risposta al genitore richiedente che “scomodare” il diritto è cosa fuori luogo ed è lesivo dell’alunno (!), come se non ci si potesse appellare alla legge – almeno quello! – per vedere riconosciuti i propri diritti, lesi da pratiche a dir poco illegittime. Anche alcune scuole private, persino a vocazione cattolica, hanno assunto gli stessi comportamenti innanzi a richieste legittime dei genitori non conviventi.
È datata 2 settembre 2015 la circolare n. 5336 “Indicazioni operative per la concreta attuazione in ambito scolastico della legge 54/2006 – Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli” emanata dal MIUR per rispondere alle migliaia di segnalazioni riguardanti la mancata ottemperanza di quella legge che garantisce il diritto alla bigenitorialità. Così il MIUR evidenzia agli operatori della scuola che entrambi i genitori hanno pari responsabilità e che in particolar modo la legge vuole garantire, incoraggiare e favorire il diritto/dovere del genitore non convivente in modo che vigili sull’educazione e l’istruzione dei propri figli, facilitando l’accesso alla documentazione scolastica e ad ogni informazione inerente le attività della scuola.
Detto questo ci auguriamo di non dover più leggere di simili “leggerezze”, tutte a danno di persone che già vivono situazioni di estrema difficoltà e che vedendosi negare finanche delle semplici informazioni sulla vita scolastica dei propri figli, di cui già sono privi a causa di comportamenti arroganti e di vendetta, non potranno che aumentare il loro disorientamento e probabilmente la loro rabbia, del resto ottenere quelle informazioni è un loro diritto, cerchiamo di non negarglielo. Almeno la scuola non sia alienante.
Partigiani della Scuola Pubblica
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