Genova: “Festival della scienza” che guarda alla scuola
Una rappresentazione inedita del sapere scientifico, ritagliata appositamente per il mondo della scuola: è quanto si propone la terza edizione del Festival della Scienza, in programma a Genova dal 27 ottobre all’8 novembre. Il Festival, fedele a una formula capace di coniugare ricerca, divertimento e spettacolo, ed impostosi come uno degli appuntamenti più significativi e seguiti della divulgazione scientifica europea e internazionale (165mila visitatori nel 2004), quest’anno dedicherà ampio spazio all’istruzione dedicandogli buona parte del programma: mostre, forum, laboratori didattici interattivi e progetti verranno attivati in collaborazione con le direzioni scolastiche regionali e con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Gli organizzatori definiscono l’appuntamento come “un attrattore di conoscenza e un laboratorio capace di sperimentare linguaggi inediti”.
Complessivamente verranno attivati quasi 250 eventi fra conferenze, mostre, laboratori, spettacoli e performance: tema di fondo del 2005 saranno le “frontiere, intese – spiegano gli organizzatori – come terra di nessuno che separa il noto dall’ignoto, come limite da spostare costantemente in avanti, come confine tra i diversi saperi, da superare per conseguire nuove forme di ricerca interdisciplinare”. A esplorare questo tema saranno chiamati ospiti di eccellenza: scienziati, filosofi, intellettuali e artisti si confronteranno con il pubblico per rendere la scienza comprensibile.
Al Festival della Scienza, ideato da “Idee per la cultura” e dall’Istituto Nazionale per la Fisica della Materia (Infm), organizzato dall’Associazione Festival della Scienza in partnership con Progetto Italia di Telecom Italia e con la Compagnia di San Paolo, saranno presenti anche molti rappresentanti della comunità scientifica, interfaccia privilegiata per presentare i risultati più promettenti delle proprie ricerche. “Il fine è far emergere un’identità collettiva della scienza capace di unire rigore e immaginazione per offrire al pubblico la bellezza di una scienza che faccia innamorare di sé”.