I lettori ci scrivono

Gentile Ministra, alle parole devono seguire i fatti

Gentile Ministra, per essere credibili alle parole devono seguire i fatti. Il Comitato Tecnico Scientifico dell’Istituto Superiore della Sanità ci ha detto che dovevamo attuare il distanziamento degli alunni per almeno un metro “buccale” e di conseguenza dovevamo sdoppiare le classi per ottenere la possibilità di tale distanziamento.

Lei allora ha fatto appello agli enti locali perché trovassero altri spazi per la scuola ed ha finanziato -di questo Le diamo atto-interventi cosiddetti di edilizia  leggera nelle scuole sempre con la finalità di trovare altre aule.

Il Comune di Napoli a cui appartiene il nostro Istituto non ha saputo trovare spazi alternativi e alla nostra richiesta di avere i locali in cui ospitiamo un asilo nido comunale ma gestito da associazioni private pagate con i fondi PASS, ci ha accusato di non considerare l’importanza dei nidi comunali. Questo non è affatto vero, tanto che abbiamo acconsentito all’ospitalità di ben 2 nidi comunali nei nostri locali.

Si chiedeva  semplicemente al Comune di trovare altri spazi per il nido in questione sito in via Francesco Girardi 90, ciò ci avrebbe consentito di rispondere alle esigenze dei nostri utenti della scuola dell’infanzia che attualmente è composta da 8 sezioni di 22/26 alunni (la natalità nei Quartieri spagnoli dove è ubicato il nostro Istituto è in crescita, in controtendenza rispetto alla denatalità della città).Vero che le linee guida 0-6 anni ci consentono di fare come se niente fosse, cioè come se non ci fosse il pericolo del contagio da Covid19, ma ci risulta difficile dividere in gruppi i bambini dai 3 ai 5 anni nella stessa sezione, per affidarli a docenti diversi, perché disponiamo solo di 2 aule più grandi e il resto delle aule sono piccole.

Rispetto al no perentorio del Comune di Napoli, abbiamo chiesto in alternativa l’installazione di gazebo nel cortile del plesso “Paisiello”, sede centrale testé ristrutturata ma dopo una denuncia del dirigente scolastico alla Procura della Repubblica per il pericolo di crollo di pezzi di cornicione che potevano recare danno a persone o cose.

Il dirigente scolastico era stato diffidato a non far passare persone sotto la sua scuola, in presenza di una recinzione molto aleatoria che subito era caduta a terra.

Temiamo, per i tempi burocratici occorrenti, che questi gazebo non saranno installati nemmeno per Natale e non sappiamo nemmeno se sia possibile installarli, vista la presenza di una scala di emergenza che serve per la via di fuga degli alunni della primaria. Non c’è stato nemmeno il sopralluogo di un tecnico a questo proposito -data la scadenza  ravvicinata per il bando ministeriale-per valutarne la fattibilità.

Stando così le cose, le comunichiamo che i piccoli dell’infanzia saranno sì divisi in gruppi, ma frequenteranno a giorni alterni e non faranno mensa per evidente mancanza di spazi, come pure denunciato dal preside nei vostri monitoraggi di agosto u.s.

Abbiamo risolto per quanto riguarda gli spazi della scuola primaria, giusto perché il dirigente scolastico si è presa la responsabilità di far fare in prima persona, con affido diretto, i lavori di ristrutturazione di 4 aule al plesso “Pasquale Scura” dove saranno trasferiti gli alunni della scuola secondaria di I grado per dar modo di sdoppiare  le classi dei bambini della scuola primaria.

Alla “Scura” avremo per quest’anno scolastico 9 classi di scuola media e in questo plesso avremmo trovato  anche gli spazi per sdoppiare le classi. Ma qui casca l’asino. Abbiamo avuto in organico di diritto, per i 3 plessi  dell’Istituto, solo 18 collaboratori scolastici e abbiamo fatto il conto che per vigilare tutte le classi raddoppiate  e garantire la pulizia e la sanificazione, stando stretti stretti, ne servono almeno  altri 4.Temiamo che per l’organico aggiuntivo Covid ne avremo appena 1 in più!

E anche per l’organico docenti siamo messi male. Ci voleva non dico il raddoppio dell’organico, ma una buona aggiunta di docenti in più che non si sono visti finora.

Sappiamo che quasi tutte le scuole sono in queste condizioni perché la coperta è corta. Ma sappiate che lo pagheranno le famiglie e gli alunni, perché gli orari scolastici saranno dimezzati e non potranno essere recuperati per causa di forza maggiore.

C’è la salute da tutelare sia per gli operatori scolastici ma soprattutto per gli studenti, piccoli o grandi che siano. Non potete dirci: mettete tutti la mascherina e  il problema degli spazi in più, dei bidelli in più e dei docenti in più non esiste più per magia. Sapete benissimo che la scuola è fonte di contagio e avete messo in conto che può succedere, ma non ci avete supportato nemmeno con un medico e un infermiere presente in maniera stabile in ogni scuola, addossando alla scuola competenze sanitarie che non ha. Non vogliamo criticare tanto per criticare, ma suggeriamo che si possono trovare soluzioni alternative come quella di lasciare alla libertà delle famiglie, che sono giustamente impaurite, la scelta tra didattica in presenza e la didattica a distanza. Ma questa soluzione semplice non si addice ai proclami della politica che resta lontana dai problemi della gente comune.

Ciononostante, non perdiamo la speranza e Le facciamo appello perché si venga ascoltati nelle nostre esigenze di tutela della salute e di diritto all’istruzione: i due diritti garantiti dalla Costituzione in questo momento delicato vanno insieme e  non possono essere disgiunti. Se dovesse prevalere l’obbligo scolastico senza le misure di sicurezza necessarie, i genitori (almeno i nostri) minacciano di non mandare i figli a scuola. E questo sarebbe veramente un danno per un quartiere come il nostro che ha bisogno di riscatto sociale  e lo può avere solo tramite la cultura.

Speriamo di non averla offesa, anzi Le inviamo questa lettera perché la stimiamo e pensiamo che non sia ben consigliata e non trova le giuste collaborazioni.

Sappiamo che ha cuore i problemi della scuola come noi e La invitiamo a riflettere su ciò che non va per trovare le migliori soluzioni.

Non chiediamo la luna, ma il minimo per procedere in sicurezza con l’apertura della scuola. Augurando a Lei e a tutti di noi di uscire presto da quest’incubo in cui ci ha fatto piombare questa maledetta pandemia,

La salutiamo cordialmente tutti quanto noi del Consiglio dell’Istituto Comprensivo “D’Aosta-Scura”.

Eugenio Tipaldi

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