L’esigenza numero uno “sono le scuole, stiamo lavorando intensamente, abbiamo poi l’esigenza di mettere in sicurezza i beni culturali, le chiese, i simboli di San Ginesio”.
Così il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, parlando con i giornalisti, la vigilia di Natale, al termine della sua visita nel piccolo comune terremotato delle Marche, noto appunto come “la città delle cento chiese”.
Ma per il premier, bisogna pensare anche al futuro: “San Ginesio è una una grandissima attrazione turistica”, ha detto.
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Gentiloni ha definito San Ginesio “uno dei comuni più belli di questo territorio colpito tanto duramente” dal terremoto.
“Storia, natura, uno straordinario affaccio sui monti Sibillini si combinano – ha detto ancora -. Non a caso molti stranieri decidono di trasferirsi qui acquistando ville e casali”, questo significa “che San Ginesio ha un futuro”.
“Dobbiamo lavorare tutti insieme, mi sembra che ci sia una grandissima collaborazione tra il sindaco, la Provincia, la Regione, il commissario Errani e il capo della Protezione civile Curcio”, ha concluso il presidente del Consiglio.