Paolo Gentiloni ha accettato formalmente l’incarico di presidente del Consiglio: alle 17.30 di lunedì 12 dicembre salirà al Quirinale con la lista dei ministri.
E se tutto va come previsto, entro la stessa giornata l’Italia avrà il Governo del dopo-Renzi.
“Paolo ha un rispetto sacrale delle istituzioni, è un uomo del dialogo, ascolta e rispetta i punti di vista diversi dal suo”, ha detto, a colloquio con La Stampa, è il deputato Pd Michele Anzaldi, vicino sia a Renzi che a Gentiloni.
La “fonte” sembra più che attendibile: “Siamo stati io e Paolo (Gentiloni n.d.r.) ad allevare Matteo (Renzi n.d.r.): eravamo gli uomini comunicazione della Margherita e abbiamo fatto di tutto per valorizzarlo. Una volta al congresso di Cinecittà del 2007 lo mandammo a Rai3 al posto di Rutelli…”, racconta Anzaldi , aggiungendo che la differenza tra il premier uscente e quello incaricato è nello stile di lavoro. Un “particolare” che potrebbe pesare non poco. Forse, già nella scelta dei ministri del nuovo Governo
Sarà un governo fotocopia di quello guidato da Renzi? “Magari – risponde ancora Anzaldi – , non ci sarebbe nulla di male. Purtroppo il governo Renzi è caduto per una scommessa sbagliata sul referendum, ma la maggioranza è quella”.
Ma da Gentiloni Anzaldi si aspetta una svolta “su alcuni temi: sulla scuola abbiamo perso un sacco di voti. E poi va riaperto il dialogo coi sindacati. Questo a mio avviso si tradurrà nel cambio di alcuni ministri che non hanno funzionato”.
Anzaldi, infine, è convinto che Renzi continuerà a sostenere l’azione del Governo: “Premier e segretario lavoreranno in tandem, lo posso assicurare”.”Gentiloni è un generale ma sa che Matteo è il più alto in grado. Conosce e rispetta la grammatica della politica. Credo che questo gioco a due farà bene al Pd”, conclude il deputato Pd.
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