Riceviamo e pubblichiamo dal professore Andrea Curti, docente di Geografia nella scuola superiore, un contributo sulla decisione del ministero dell’Istruzione di istituire una Commissione per la conoscenza e lo studio della Geografia a scuola.
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Forse c’è voluta una pandemia globale o addirittura una guerra europea per prendere coscienza di quanto poco i nostri studenti sanno di Geografia, di popoli e tradizioni, di culture diverse sebbene si viva in un contesto multietnico ormai da trent’anni. Ma la colpa ovviamente non è dei ragazzi che hanno soltanto un’oretta a disposizione scarsa a settimana né tantomeno dei docenti, in diversi casi neppure abilitati all’insegnamento della Geografia a scapito della preposta classe di concorso A021. Eppure il gigante della burocrazia pare muoversi (speriamo) verso una valorizzazione della disciplina, distrutta in termini di ore di insegnamento dai vari governi (di appartenenza politica diversa) susseguitisi fino ad oggi.
La notizia è che l’attuale ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha istituito la Commissione per la conoscenza e lo studio della Geografia nella scuola al fine di rilanciarne lo studio e di fornire alle nuove generazioni gli strumenti per generare nuovi modelli di sviluppo, come previsto dagli obiettivi di sviluppo sostenibili fissati dall’Agenda 2030 dell’ONU.
Nel comunicato, il Ministero ha evidenziato che “la Commissione elaborerà un rapporto periodico sullo stato dello studio e della conoscenza geografica nell’intero sistema scolastico, formulerà proposte per la formazione, inziale e in servizio, dei docenti, per l’elaborazione del Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF), con particolare riferimento allo sviluppo sostenibile, in continuità con il Piano RiGenerazione Scuola”.
Gli esperti, chiamati ad invertire il trend negativo, dovranno indicare anche modalità per valorizzare l’apprendimento della Geografia fuori dalle mura scolastiche e monitorare le buone pratiche internazionali; inoltre gli stessi dovranno proporre nuovi strumenti didattici e promuovere, tramite l’alfabetizzazione geografica, la solidarietà, l’inclusione e la lotta contro le disuguaglianze.
I componenti della Commissione sono tutti nomi di primissimo piano nel panorama accademico nazionale: Riccardo Morri, Presidente dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia e Presidente del Corso di Laurea magistrale in Gestione e valorizzazione del territorio presso il Dipartimento di Lettere e Culture moderne della Sapienza Università di Roma, ha funzioni di coordinatore; Gino De Vecchis, decano della Didattica della Geografia, Professore onorario di Geografia della Sapienza Università di Roma; Dino Gavinelli, Maître de Conférences des Universités – section 23 Géographie physique, humaine, économique et régionale, Presidente del Comitato di Direzione della Scuola di Scienze della Mediazione linguistica e culturale, Università degli Studi di Milano; Cristiano Giorda, Consigliere CUN Area 11, Vicepresidente del Corso di Laurea in Scienze della formazione primaria, Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, Università degli Studi di Torino; Silvia Grandi, esperta Comitato Tecnico Scientifico “RiGenerazione Scuola” per il supporto alle iniziative in materia di sviluppo sostenibile nelle scuole.
Tra i componenti della Commissione ci sono anche Elisa Magnani, coordinatrice del Corso di Studi magistrale in Geografia e processi territoriali, Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Università di Bologna; Carlo Mariani, Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE), ricercatore; Giovanni Mariani, Dirigente Scolastico dell’Istituto IISS “Pietro Sette” di Santeramo in Colle (BA); Daniela Pasquinelli D’Allegra docente di Scuola primaria, Università Lumsa di Roma; Paola Pepe, docente di Geografia nella Scuola secondaria di secondo grado dal 1999, certificata metodologia CLIL, Istituto Istruzione Superiore Statale “Pio La Torre” di Palermo; Mario Tozzi, Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche e membro del Comitato scientifico del Touring Club Italiano; Cristian Stringher, ricercatrice dell’ Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione (Invalsi).
Andrea Curti