Il cantante e rapper Geolier, al secolo Emanuele Palumbo, 24 anni, cresciuto in uno dei quartieri più difficili di Napoli, ha rilasciato un’intervista a La Repubblica in cui ha ammesso di essere cambiato, di non voler più essere simbolo della Napoli “criminale”, e di voler tornare a scuola.
“Sono cresciuto”
“Ho fatto errori. Non rifarei il video con il mitra in mano, non sparerei a salve dalla finestra. Perché sono cresciuto”, ha esordito. Poi il commento sui recenti omicidi di giovanissimi proprio nella sua città: “Mi fa male vedere che una vita vale meno di una scarpa. Mi fa male pensare che per alcuni ragazzi ci sia il mito della pistola. Quello che so è che ai ragazzi cresciuti in certi quartieri hanno tolto i sogni. Con la mia storia voglio dire loro che tutto è possibile”.
Poi Geolier ha spiegato che secondo lui l’arte non ha colpe nel diffondere la violenza: “Io non rifarei mai certi video, proprio non mi appartengono più. Ma il problema non è Gomorra o Mare fuori, il problema non è il rap: il problema è la realtà, non sono i testi espliciti. Recentemente a Secondigliano un bambino piccolo girava con una minimoto e una pistola a piombini nella tasca. Gli ho preso la pistola e l’ho spezzata, poi sono andato da suo padre, che conoscevo, a dirglielo. Ma non possiamo censurare il rap: ai ragazzi resta solo quello. L’arte non può avere un potere educativo. Cercherò di stare attento, perché sono un esempio per molti. Ma bisogna vedere cos’altro propone loro l’algoritmo”.
Geolier e la scuola
Ed ecco alcune battute sulla sua esperienza a scuola: “Giocavo per strada ma poi tornavo sempre a casa dai miei genitori. Andavo a scuola e mi piaceva tanto ma ero il quinto di cinque figli, il più piccolo, e volevo faticare anche io come loro: ho lasciato dopo le medie e sono andato a lavorare in fabbrica”.
“La scuola prima o poi la finirò — ha annunciato — Ho ‘rubato’ la terza media: all’esame ho rappato. Ora sto scoprendo i libri, la poesia: per ora leggo Prévert, l’ho sentito in un film di Alessandro Siani”.
Ecco le parole di Geolier pronunciate alla Federico II qualche mese fa: “Io qua dentro non posso insegnare niente a nessuno, qui posso solo imparare qualcosa. Questa è una chiacchierata. Possiamo parlare di come affrontare le paure e le ansie. Sono felice di stare qua”, ha esordito.
“I giovani di oggi vogliono seguire i sogni, a volte anche contro la famiglia stessa. C’è chi fa per far vedere e chi guarda, chi sta fuori, che sembra essere sempre più bravo di colui che invece sta facendo le cose”, ha aggiunto