“La proposta di legge Mariani non è “lettera morta”: in Commissione Istruzione alla Camera è lingua viva e da settimane è protagonista del dibattito parlamentare” – così le deputate Pd Raffaella Mariani, presentatrice della legge sostegno della formazione e della ricerca nelle scienze geologiche e Manuela Ghizzoni, relatrice del provvedimento in Commissione Cultura, Scienze e Istruzione, replicano alle sollecitazioni contenute nell’articolo di Stella apparso oggi sul Corriere della Sera.
“Da ottobre scorso, per impulso del nostro gruppo parlamentare, che ha chiesto e ottenuto di avviare l’esame della proposta di legge, è iniziato un confronto proficuo tra mondo accademico, professionisti, istituzioni e politica sul futuro delle scienze geologiche. Lo abbiamo fatto nella consapevolezza che per rendere giustizia ai lutti di terremoti, frane e alluvioni dobbiamo impegnarci in ambito culturale, cioè – spiegano le deputate – dobbiamo intervenire sulla formazione dei professionisti, sullo sviluppo della ricerca geologica e sull’incremento dell’offerta formativa universitaria.
Questi sono i primi passi verso la prevenzione e il contrasto al dissesto idrogeologico, che si fondano sulla conoscenza e sulla consapevolezza.
La proposta di legge Mariani sarà formalizzata martedì prossimo – annuncia Ghizzoni – con l’approvazione di alcuni emendamenti al nuovo testo base, definito nelle settimane scorse con il concorso di tutte le forze politiche.
Tre sono le misure previste: borse di studio per gli studenti che vorranno intraprendere gli studi geologici; risorse dedicate all’acquisto di attrezzature e per le ricerche scientifiche; modifica ai limiti disposti dalla legge Gelmini per la nascita di dipartimenti universitari, così che le Scienze della Terra possano ricostituirsi in strutture autonome di ricerca e didattiche.
Tre misure per formare una coscienza civica diffusa contro il rischio geologico e per diffondere la necessaria cultura della territorio. Tre misure – concludono Ghizzoni e Mariani – per la svolta invocata da Stella. Tre misure contro l’ipocrisia del “lamento davanti alle macerie”.
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