La crsisi che attanaglia sempre più da vicino il settore scolastico europeo è riscontrabile in 3 settori vitali dello stesso. Il capitale umano: anzianità elevatissima, insoddisfazione circa le retribuzioni e l’estrema mobilità, limitatissimo ricambio generazionale, violenza in classe quasi impossibile da limitare. Le strutture: pessime condizioni, vecchie ed obsolete, scarsa manutenzione ed aggiornamento tecnologico, il che rende impossibile neanche un’evoluzione digitale della didattica frontale. Gli studenti: sempre più caratterizzati da ansia e fenomeni depressivi – sviluppatisi anche a causa delle chiusure che hanno interessato il periodo COVID – che spesso sfociano in azioni violente verso compagni e docenti. Le prestazioni, almeno nelle discipline di base, restano un grande interrogativo dei maggiori istituti di statistica europei e nazionali. Di certo con lettura, scrittura siamo al livello dei maggiori competitors – Cina e USA – ma con comprensione del testo, conoscenza colloquiale delle lingue straniere e calcolo logico-matematico la regressione è evidente. In Germania i test periodici – pari agli INVALSI italiani – segnalano un netto peggioramento della situazione di apprendimento per le discipline di base, il che si traduce nei rallentamenti delle attività di professionalizzazione della popolazione studentesca con il relativo inserimento nel mondo accademico o lavorativo ancora più lento e diseguale.
Gli alunni tedeschi hanno ottenuto risultati peggiori che mai in un importante sondaggio internazionale che ha rilevato che gli standard di istruzione scolastica sono peggiorati a livello globale, ad eccezione dell’Asia e USA. Nel primo rapporto del Programma per la valutazione internazionale degli studenti (PISA) commissionato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) dopo la pandemia di COVID-19, i risultati medi internazionali dei quindicenni in lettura e matematica sono crollati drasticamente. Pubblicato di recente, il rapporto ha esaminato 81 paesi e ha rilevato che il punteggio medio internazionale in matematica è diminuito dell’equivalente di tre quarti di un anno di apprendimento, mentre i punteggi di lettura sono diminuiti dell’equivalente di sei mesi, il che significa che gli studenti faticano a svolgere le attività di base. aritmetica o interpretare testi semplici. Le battute d’arresto hanno interessato nazioni ricche e povere, grandi e piccole, con pochi progressi, ma i risultati in Germania sono stati particolarmente preoccupanti, con gli studenti tedeschi che hanno registrato i punteggi più bassi di sempre e si sono uniti ai loro colleghi polacchi, norvegesi, olandesi e islandesi nel subire un 25 -punto di caduta o più. In matematica, gli alunni tedeschi hanno ottenuto un punteggio di 475, rispetto a 500 nel precedente studio pubblicato nel 2019. In lettura, hanno ottenuto 480, in calo rispetto a 498 di tre anni fa, e scienze sono scese a 492 da 503. I risultati ricordano quelli di il primo studio PISA del 2000, che collocava la Germania, la più grande economia europea, al di sotto della media OCSE e rivelava anche preoccupanti correlazioni tra background sociale e opportunità educative.
Questa volta, la Germania rimane ancora vicina alla media OCSE in matematica e alfabetizzazione e appena sopra la media in scienze, ma gli standard sono crollati drasticamente in tutto il mondo. “Rispetto al 2018, il rendimento medio è diminuito di 10 punti in lettura e di quasi 15 punti in matematica, il che equivale a tre quarti dell’apprendimento annuale”, conclude il rapporto, aggiungendo: “Il calo del rendimento in matematica è tre volte maggiore di qualsiasi precedente variazione consecutiva.” “I risultati dell’indagine PISA 2022 mostrano un calo del rendimento degli studenti senza precedenti nella storia dell’indagine PISA”, ha detto ai giornalisti di DW Irene Hu, esperta che ha visionato il lavoro. In Italia le prove INVALSI 2023 hanno ottenuto una buona attenzione mediatica. Il Ministero ne ha illustrato e le criticità evidenziate in maniera abbastanza trasparente, ma si evidenziano delle tendenze preoccupanti. In primis, si tratta di uno dei primi report dal quale si evince un calo consistente in tutte le discipline di riferimento per la scuola primaria, con un forte e caratterizzante elemento territoriale. I risultati nella scuola secondaria di I e II grado non sono peggiorati ma restano – abbastanza – stabili. Il livello raggiunto non è – nelle sue forme standardizzabili a livello comunitario – equo rispetto ai nostri paesi vicini.
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