Nelle grandi città tedesche molti genitori evitano di iscrivere i loro figli alle scuole elementari con un’alta percentuale di ragazzi di origini straniere e contribuiscono così ad aggravare la spaccatura della società. È quanto emerge da un nuovo studio del Consiglio delle fondazioni tedesche per l’integrazione e la migrazione (SVR), intitolato significativamente “Segregazione alle elementari. L’influenza della scelta dei genitori”.
I ricercatori hanno analizzato 108 elementari in quattro circoscrizioni di Berlino (Charlottenburg-Wilmersdorf, Friedrichshain-Kreuzberg, Mitte e Neukölln). Il risultato: nell’anno scolastico 2011/2012 in una scuola su cinque si registrava una quota di iscritti di origini straniere più che doppia rispetto a quella dei ragazzi tra 6 e 12 anni che vivevano in quel distretto scolastico.
In generale a Berlino quasi due terzi dei bambini con un background migratorio frequentano una scuola elementare in cui la maggioranza degli iscritti ha origini straniere; tra i bambini senza background migratorio, invece, sei su sette vanno in una scuola in cui la maggior parte ha origini tedesche.
Di solito i genitori evitano le scuole con un’alta percentuale di ragazzi di origini straniere non perché abbiano un atteggiamento anti-immigrati, bensì perché vogliono assicurare sin dall’inizio ai loro figli una carriera scolastica di successo e ritengono che negli istituti con molti stranieri le possibilità di apprendimento siano peggiori, si legge nello studio. Questo comportamento, tra l’altro, è trasversale e accomuna i genitori con un livello di istruzione più elevato, sia che siano tedeschi da generazioni, sia che abbiano loro stessi un background migratorio alle spalle. “Proprio i genitori del ceto medio vogliono il meglio per i loro figli, ma così peggiorano involontariamente le condizioni per i bambini restanti, soprattutto per quelli con un background migratorio”, commenta una delle due autrici dello studio, Gunilla Fincke, responsabile del dipartimento ricerche dell’SVR.
La segregazione di cui si parla nella ricerca si spiega solo in parte con la differente concentrazione di persone di origini straniere in determinati quartieri. A provocarla sono semmai le scelte dei genitori. In gran parte di Länder tedeschi vale la regola generale per cui i bambini vanno iscritti in un’elementare che rientra nel distretto scolastico del quartiere in cui vivono. Sono possibili delle eccezioni, che vanno però motivate a dovere. Il 10% dei genitori ottiene di poter mandare i propri figli in una scuola diversa da quella assegnata dalle autorità scolastiche. Come ci riescono? Spesso ricorrendo a degli escamotage: ad esempio cambiano la residenza del figlio, registrandolo presso un parente o un amico che vive in un altro quartiere, oppure traslocano in un’altra circoscrizione.
La quota di iscritti di origini straniere viene considerata come un criterio per valutare la qualità dell’insegnamento in una scuola, notano gli autori dello studio dopo aver analizzato oltre 900.000 visite sui siti delle scuole di Berlino e della Sassonia. L’informazione più ricercata online? La percentuale di bambini con un background migratorio presenti in quella scuola. (da La Stampa)
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