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Germania, il questionario della discordia

Caduta in disuso a causa della nuova normativa sul rispetto della privacy – ma anche, aggiungiamo, per la sua inutilità pedagogica – la pratica del questionario iniziale somministrato agli studenti del primo anno di elementari, medie e superiori é oramai quasi del tutto scomparsa in Italia. In Germania, al contrario, tale pratica si consolida a tal punto da rischiare di invadere la sfera privata delle famiglie. È accaduto che in tutte le scuole materne del lander tedesco del Baden Württemberg sia stato consegnato alle famiglie dei nuovi iscritti un formulario d’iscrizione corredato da una serie di domande del tipo “avete problemi in famiglia?”, “fumate?”, “qual è il vostro livello di studi?”, “lavorate o siete disoccupati?” e altre dello stesso tenore.
Secondo la responsabile degli Affari Sociali del lander – ideatrice del questionario – le risposte dovrebbero servire a scoprire gli eventuali problemi di salute psico-fisica dei bambini, in vista di un sostegno immediato da parte dei servizi socio-sanitari.
Inutile dire che l’iniziativa ha provocato la protesta delle famiglie e la levata di scudi di tutte le associazioni di genitori, che hanno visto nel questionario un insano strumento foriero di selettività precoce e pregiudizi sociali. Le istituzioni hanno preso atto del malcontento delle famiglie eliminando non solo alcune tra le domande più personali, ma sopprimendo anche una vecchia consuetudine che prevedeva visite domiciliari da parte degli educatori per valutare la qualità dell’appartamento in cui è domiciliato il bambino.
 
Gabriele Ferrante

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