Germania, per il tribunale una prof omosessuale è immorale e va licenziata. Il tribunale la salva
L’attrazione sessuale non ha nulla a che vedere con la bravura di un insegnante. A sostenerlo è il buon senso. Ma non il tribunale. Anche all’estero si fa fatica ad esprimersi in questi termini: come nel caso del tribunale amministrativo di Augusta, in Baviera, a cui un’insegnante 39enne lesbica aveva presentato ricorso dopo la comunicazione della diocesi di volerla sollevare dal suo incarico di direttrice di una scuola materna. Alla base della decisione dell’amministrazione scolastica c’erano proprio le preferenze sessuali delle docente-direttirce, considerate immorale dai principi della Chiesa. E il fatto che la donna aveva tenuto nascosta la sua omosessualità. Il tribunale ha dato ragione all’insegnante. Che rimarrà al suo posto. Ma sembra che la scelta di non farla sollevare dall’incarico non sia giunta per evitare discriminazioni o prevaricazioni nei suoi confronti. A “salvare” la direttrice è stato solo il fatto che la donna sta usufruendo del congedo maternità. E quindi beneficia di una protezione speciale, che previene eventuali licenziamenti. Secondo quanto riporta lo Spiegel, una volta trascorso il periodo di maternità obbligatorio, l’insegnante potrebbe però a quel punto essere sollevata dal suo incarico. Per il tribunale, infatti, la Chiesa ha il pieno diritto di licenziare qualcuno che si comporta in modo da contravvenire i suoi principi morali e religiosi.