La battaglia sulla applicazione dell’articolo 6 del Contratto nazionale del comparto scuola continua nelle aule di tribunale e sui siti internet dei sindacati.
Il problema è ormai noto: il decreto Brunetta dispone che alcune delle materie contenute nell’articolo in questione (in particolare quelle che riguardano la gestione del personale) non possano più essere oggetto di contrattazione integrativa in quanto rientrerebbero nella potestà organizzativa del dirigente scolastico.
Secondo i sindacati confederali questa norma potrà però essere applicata solo dopo la firma del prossimo contratto nazionale; secondo l’Anp le nuove regole valgono invece già dal 1° gennaio 2011 perché così prevede il decreto Brunetta.
In questi mesi non sono mancate le decisioni dei giudici del Lavoro che hanno dato ragione all’Anp in alcuni casi e agli altri sindacati in altri casi.
Adesso l’Anp segna un altro punto in proprio favore perché proprio pochi giorni fa il Tribunale di Frosinone ha accolto la tesi del sindacato di Giorgio Rembado.
Nel redigere il testo della sentenza il giudice laziale non ha avuto troppi dubbi e ha scritto: “Il nuovo sistema di relazioni sindacali trova applicazione ai fatti accaduti successivamente all’entrata in vigore del decreto legislativo […] con conseguente nullità delle clausole collettive difformi e con loro sostituzione con le norme imperative di legge”.
Nelle ultime settimane, intanto, anche altri Giudici del Lavoro si sono occupati della questione e sembra che siano in arrivo nuove sentenze favorevoli all’Anp.
Per parte loro, però, i sindacati firmatari del contratto nazionale (Cgil, Cisl, Uil, Snals e FGU-Gilda) mettono in evidenza che la loro tesi è stata accolta dal Ministero dell’Istruzione: pochi giorni fa, infatti, è stato firmato il contratto integrativo sulla mobilità annuale che contiene un articolo relativo proprio a una delle questioni più controverse, l’assegnazione del personale docente ai plessi e alle classi.
La soluzione prevista sembra un compromesso fra le diverse posizioni: l’assegnazione ai plessi sarebbe soggetta alla contrattazione di istituto mentre l’assegnazione alle classi rimarrebbe prerogativa del dirigente scolastico.
In realtà già lo scorso anno il Dipartimento della Funzione Pubblica aveva sollevato alcune obiezioni, ma il Ministero si era giustificato sostenendo che le nuove regole sarebbero dovute entrare in vigore a partire dal gennaio 2011.
Questa volta le cose potrebbero andare diversamente ed è probabile che il contratto sulla mobilità annuale non superi l’esame degli organi di controllo.
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