Didattica

Gestione della classe, il clima positivo è strumento di prevenzione di atteggiamenti problematici

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Come costruire e mantenere un clima di classe positivo ai fini di una gestione efficace della classe? (VAI AL CORSO).

Un clima di classe positivo è di supporto al docente nella gestione di una situazione complessa, che sia individuale o relativa all’intera comunità classe e che richiede innanzitutto un’adeguata capacità di decodifica e riconoscimento del problema.

L’educatore, davanti a tale situazione problematica, dovrà potere fare riferimento a una sorta di protocollo di risposta comunicativo-relazionale, una buona prassi che diventi metodologia attiva, tale che si possa arginare un comportamento scorretto di un alunno e del gruppo classe o che lo si possa prevenire al primo segnale. Ecco il clima di classe positivo è uno strumento preventivo di certi fenomeni e atteggiamenti problematici.

Secondo Freiberg (1996), il clima di classe è dato dalla mescolanza di almeno 5 elementi cui i docenti e i dirigenti scolastici devono porre attenzione:

  1. la prevenzione;
  2. il prendersi cura degli studenti;
  3. la cooperazione;
  4. l’organizzazione;
  5. e la comunità.

Il lavoro sul clima di classe è un lavoro di prevenzione nei confronti di tutti quegli atteggiamenti di impulsività, mancato autocontrollo, scarso senso di appartenenza che nelle comunità scolastiche sono causa di disagio, bullismo, demotivazione e dispersione che mira a permettere agli studenti di diventare collaboratori piuttosto che ostacoli.

Attraverso il prendersi cura dei bisogni individuali degli studenti e la personalizzazione/individualizzazione dell’insegnamento/apprendimento, ognuno è considerato nella sua originalità e può sentirsi accettato e parte della classe.

Il lavoro sul clima di classe si poggia inoltre su un atteggiamento didattico che facilita la cooperazione tra gli studenti e non la competizione o il lavoro individualistico.

Le condizioni che promuovono un ambiente sociale democratico, secondo Dewey, comprendono: un ambiente fisico che inviti all’attività cooperativa; un insegnante che faciliti la piena partecipazione e sostenga la libertà intellettuale; un corpo eterogeneo di allievi che interagiscano liberamente tra loro. In altre parole, il clima di classe non deve essere il frutto di slanci occasionali o di enfasi personalistiche, ma il frutto di un processo ben pianificato dal punto di vista organizzativo.

Il corso

Su questi argomenti il corso Strategie organizzative per la gestione della classe, in programma dall’8 marzo, a cura di Claudia Matini.

Redazione

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