Didattica

Gestione della classe, un approccio diverso: come può la sociometria aiutare i docenti?

Gestire la classe è qualcosa di complesso: bisogna considerare moltissimi fattori che spesso sono nascosti nella rete di relazioni informali che viene tessuta dagli stessi studenti. Come venirne capo? Come può la sociometria aiutare i docenti? VAI AL CORSO

“Gli insegnanti si trovano a prendere ogni giorno circa 500 decisioni in merito alla conduzione e gestione della classe; questo rende il loro lavoro secondo, come complessità e difficoltà, solo a quello dei controllori di volo del traffico aereo”. Fredric H. Jones (1987)

Gestire una classe significa promuovere un clima di classe positivo, incoraggiare la partecipazione dei propri alunni alle attività di classe, favorire l’autonomia e la responsabilità. Quali strumenti o metodi possono aiutare?

Si impara sempre e ci si forma sempre insieme

In un ambiente (classe, scuola, famiglia, ambienti di vita…). In una rete di relazioni, sociali ed affettive insieme, che si influenzano a vicenda. In un gruppo. In un clima. Facendo esperienze significative con altri.

In sostanza i processi sia di socializzazione o emarginazione che quelli di apprendimento non vedono mai l’individuo da solo, come risorsa o problema, ma l’individuo, l’allievo (ma anche il docente), inserito in una rete di relazioni, in un gruppo. O meglio in diverse reti di relazioni o gruppi che influiscono su quello che l’individuo è e fa.

Moreno e la sociometria

Questo aveva intuito, Jacob Levi Moreno psicoanalista di origine rumena, un innovatore della psicanalisi, con l’invenzione di nuove tecniche che rovesciavano la visione individuale delle criticità e dei problemi. Problemi sociali, di relazioni che influiscono sul clima e quindi sulla riuscita del lavoro della classe interferendo o potenziando. Per questo aveva proposto la sociometria, molto usata anche scuola, cui si affiancheranno il sociodramma, lo psicodramma e la psicoterapia dei gruppi.

Trasformando i problemi del singolo in conflitti di ruolo tra individui e tra l’individuo e il suo gruppo di appartenenza. Non è più il singolo ad essere “disfunzionale” o “malato” (la nevrosi ed il lettino di Freud), ma è la sua sfera di relazioni – il rapporto tra lui e gli altri – a non essere sufficientemente integrata e funzionale.
È utile collegare questa riflessione con i contributi di:

1- Gardner La pluralità delle intelligenze; diverse, ma che interagiscono tra loro.

2- Goleman La intelligenza emotiva e quindi il ruolo delle relazioni, emozioni e sentimenti sull’apprendimento.

3- Il lavoro di B. Losito ed altri sul clima di classe come condizione essenziale della riuscita dell’apprendimento.

Utilità educativa e didattica della sociometria in classe

Il docente (anche quello che ha più ore), percepisce i rapporti che intercorrono in classe, ma esiste una rete di relazioni positive o negative che non emergono nel contesto ufficiale e formale della classe e della lezione, (specie se frontale) ma nell’intervallo, a casa, nel gioco, in gita e che influiscono sul clima, sull’integrazione di tutti, sulla collaborazione in classe.

Questa rete di relazioni, positive o negative, si manifesta in problemi (quelli che spesso incontriamo in classe: isolamento ed esclusione, difficoltà di collaborazione, socializzazione operativa e apprendimento o anche di rapporti all’interno del gruppo, che interferiscono col clima di classe e con la riuscita del lavoro comune e della crescita personale); ma può far scoprire potenzialità non sempre evidenti.

La proposta del test sociometrico

Già il secolo scorso Moreno ha proposto uno strumento molto semplice, articolabile, tramite cui il docente può fare una fotografia, più oggettiva, basata su dati, dei rapporti personali sia di tipo collaborativo (studio, ricerca) sia di tipo amichevole. Come elemento di conoscenza del gruppo classe e dei suoi problemi e punto di partenza, basato su dati, per interventi educativi mirati. Per la scuola, ma in generale per i gruppi di lavoro, la sociometria propone un semplice test fatto da un questionario anonimo di 2,4 o 6 domande e dalla rappresentazione su una tabella (e volendo su una mappa) dei rapporti positivi di collaborazione o amicizia; se occorre anche dei rapporti negativi o sulla percezione del proprio status sociale. Una rapida, più completa e verificata conoscenza delle dinamiche per interventi mirati.

Il corso

Su questi argomenti il corso La sociometria in campo educativoin programma dal 5 dicembre, a cura di Rodolfo Marchisio.

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