Il nostro sistema d’istruzione è tra più avanzati al mondo per l’inclusione degli alunni in condizione di disabilità certificata nelle classi comuni. Bisogna considerare anche l’attenzione che il legislatore ha posto per gli alunni con DSA, e con bisogni educativi speciali in genere, con la Legge 170/2010.
Il ruolo del dirigente scolastico anche in questo campo è determinante. Il D.Lgs 66/2017 come integrato e modificato dal D.Lgs 96/2019, ha istituzionalizzato due gruppi di lavoro all’interno della scuola:
– il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI);
– il Gruppo di Lavoro Operativo per L’inclusione (GLO).
Il GLI è individuato all’interno del Collegio dei docenti, è presieduto dal Dirigente scolastico, ed è composto da docenti, curricolari e specializzati, da referenti dell’Unità di Valutazione Multidisciplinare della Sanità, dell’ente locale, rappresentanti del personale ATA, da rappresentanti dei genitori e dell’associazionismo e, comunque, da tutti coloro che possono offrire un contributo alla funzionalità di questo gruppo. Il DS deve adoperarsi affinché il gruppo persegua gli obiettivi che il legislatore definisce del suddetto decreto 62/2017 ovvero, per citarne alcuni: valutare la qualità dell’inclusione scolastica, offrire supporto ai docenti nella progettazione educativo-didattica, fornire indicazioni per la gestione delle risorse sia umane sia didattiche. A tal fine il GLI è chiamato ad elaborare il Piano per l’Inclusione (PI) che ogni istituzione scolastica deve inserire nel PTOF.
La capacità gestionale del DS consiste nel mettere insieme tutti gli attori che possono contribuire nella piena affermazione degli alunni e delle alunne che si ritrovano in qualsiasi condizione per far sì che il principio costituzionale della piena affermazione della persona umana nella società civile non venga disatteso.
Diverso è il ruolo del GLO che è istituito per ogni alunno o alunna in condizione di disabilità. Questo gruppo ha il compito, così come riaffermato dal DI 182/2020, di creare sinergie attraverso lo strumento di progettazione che è rappresentato dal Piano Educativo Individualizzato (PEI). Già la legge quadro 104/92 aveva affermato la necessità di mettere insieme le risorse pubbliche e private per il progetto di vita della persona disabile. Adesso il GLO ha la responsabilità istituzionale di definire le ore per il sostegno didattico, di individuare gli strumenti didattici e gli ausili per supportare il progetto di inclusione, di indicare se necessita della figura dell’assistente per l’autonomia e la comunicazione nonché per l’assistenza di base e quella specialistica.
Il dirigente scolastico diviene, pertanto, un mediatore tra le esigenze del discente disabile e la corretta attribuzione delle risorse umane e materiali al fine di creare le sinergie per la realizzazione del progetto di inclusione. La determinazione delle risorse deve scaturire da una delibera collegiale in quanto il GLO, presieduto dal DS o suo delegato, è composto, come per il GLI, dai diversi rappresentanti prima indicati, dagli esercenti la responsabilità genitoriale nonché da figure interne ed esterne alla scuola che in qualche modo agiscono nell’interesse della piena realizzazione degli obiettivi condivisi nel PEI.
Il compito del DS è quello di richiedere le risorse deliberate nel GLO, quindi:
– le ore di sostegno didattico all’Ufficio di ambito territoriale dove opera il Gruppo di lavoro per l’Inclusione Territoriale (GIT), che poi provvederà a trasmetterle all’USR;
– la figura dell’assistente all’autonomia e alla comunicazione all’ente locale;
– i sussidi e gli ausili al Centro Territoriale di Supporto (CTS) provinciale;
– l’organico ATA personale collaboratore scolastico per assicurare l’assistenza di base e provvedere alla loro formazione;
– cooperare col territorio per garantire la piena realizzazione del PEI.
La governance per l’inclusione richiede al dirigente scolastico competenze e responsabilità che non sono delegabili.
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