Gfk-Eurisko: oltre la metà dei nostri teenager non gradisce gli stranieri
Quello italiano è un popolo ospitale? Non sembrerebbe. Almeno se si tiene conto di un’indagine realizzata dalla Gfk-Eurisko, i cui risultati indicano che oltre la metà dei giovani italiani è contraria all’arrivo degli immigrati: il 58% degli adolescenti intervistati, iscritti ad un corso di scuola media superiore, ha infatti espresso un giudizio “molto” o “abbastanza” negativo sulla presenza degli stranieri; appena il 22% considera la crescita del numero di cittadini non italiani nel nostro Paese un fenomeno molto o abbastanza positivo.
Dalla ricerca, presentata il 27 gennaio a Firenze durante un convegno organizzato dall’Acri e dell’Osservatorio Giovani-Editori, la poca accoglienza è risultata sostanzialmente omogenea. Con differenze modeste in funzione dell’area geografica, dell’età e del tipo di corso: solo gli studenti del liceo classico, con il 31% di giudizi positivi, sono sembrati più orientati verso l’accoglimento.
Ma cosa spaventa i nostri giovani nel rapporto con i coetanei d’oltre confine? Alla base del giudizio critico “c’è soprattutto – si legge nella relazione conclusiva della ricerca – l’insicurezza, una percezione di minaccia riferita alla quotidianità (criminalità comune) e al futuro lavorativo (disoccupazione)“. Si tratta quindi di “preoccupazioni piuttosto concrete, legate sia all’identità generazionale (precarietà) sia alla congiuntura economica“. Sembrano pesare meno, invece, “gli aspetti più legati alla sfera valoriale, culturale e religiosa”. Per i ricercatori i nostri adolescenti “non temono quindi la contaminazione culturale, quanto l’insicurezza delle città e la precarietà”. Un po’ meno ostile l’atteggiamento degli italiani in generale: il 41% di tutti gli intervistati si è detto contro la presenza di stranieri, mentre il 35% favorevole. A conferma, anche se si tratta di un dato sicuramente da verificare incrociandolo con altre variabili, che l’intolleranza verso gli immigrati proviene in prevalenza dalle nuove generazioni. Quelle, non a caso, con prospettive meno rosee e quindi sempre più insofferenti verso il prossimo, soprattutto se non italiano, evidentemente considerato un’ulteriore minaccia verso il raggiungimento delle proprie ambizioni.