”Scongiurati i tagli lineari alla scuola è stato ripristinato il diritto allo studio costituzionalmente sancito. Siamo il paese europeo che investe meno in istruzione, in rapporto alla spesa pubblica complessiva: in Italia solo il 7% degli studenti ha una borsa di studio, un dato preoccupante, soprattutto se associato al dato che riporta un drastico calo delle immatricolazioni dovuto alla difficoltà di affrontare economicamente gli studi superiori”.
”Pertanto, con l’incremento di 50 milioni al fondo, abbiamo compiuto un passo importante per fermare la fuga dall’università e per contrastare l’immobilità sociale, che mortifica nel nostro Paese i talenti dei giovani e le loro speranze di futuro. Siamo ancora lontani da un sistema di diritto allo studio comparabile con quello dei principali continentali, ma senza l’approvazione di questo emendamento ci saremmo ancor più allontanati dalla giusta strada”.