Dice Ghizzoni: ”Oggi, dopo tre anni dalla presentazione del testo originario, abbiamo approvato una norma profondamente trasformata”. ”La legge affronta il tema della governance e dell’autonomia delle istituzioni scolastiche – continua – e, cosi’ riscritta, e’ in grado di garantire la partecipazione della comunita’ scolastica tutta alla vita degli istituti, delineando un modello di scuola partecipata. Altresi’ assicura che l’autonomia resti ben ancorata non solo al rispetto degli indirizzi individuati dalla legislazione nazionale e del dettato costituzionale, ma anche al principio della responsabilita’, al patto di corresponsabilita’ e alla rendicontazione sociale”.
Spiega la presidente Ghizzoni: ”La Commissione ha accolto gli stimoli e le indicazioni giunti dalle associazioni professionali, dagli studenti, dal mondo sindacale, e ha lavorato nella formulazione di emendamenti migliorativi al testo originario. Ora spetta al Senato, anche attraverso una nuova fase di approfondimento e di audizione di tutti i soggetti coinvolti, proseguire nel percorso verso un nuovo protagonismo della comunita’ scolastica, che passa anche attraverso la valutazione dell’efficacia della legge: a due anni dall’entrata in vigore verra’ avviato il monitoraggio voluto da questa Commissione. Il Parlamento tra i suoi compiti dovrebbe avere quello di verificare il funzionamento delle sue leggi, tutte”.
Aprea, bene approvazione Pdl autogoverno
”Con la nuova legge la scuola diventa più moderna, efficace e di taglio europeo, con un deciso rafforzamento dell’autonomia organizzativa e didattica. Una delle principali novità previste è infatti l’autonomia statutaria delle istituzioni scolastiche, che consente loro di regolare l’istituzione, la composizione e il funzionamento degli organi interni e le forme e le modalità di partecipazione della comunità scolastica”.
”In particolare gli organi sono chiamati a promuovere il patto educativo fra scuola, studenti, famiglia e comunità locale, valorizzando il diritto all’apprendimento e alla partecipazione degli alunni alla vita della scuola e le azioni formative ed educative in rete nel territorio. A tal fine diventa fondamentale la concorrenza di Stato, Regioni e autonomie locali, nonchè il contributo delle diverse realtà culturali, sociali, professionali e dei servizi, ciascuno secondo i propri compiti e le proprie attribuzioni secondo il principio della sussidiarietà orizzontale.
Altri elementi qualificanti sono l’istituzione del Nucleo di autovalutazione del funzionamento dell’istituto, che affida alle scuole la responsabilità di autovalutarsi in raccordo con l’Invalsi, e la nascita del ‘Consiglio delle autonomie scolastiche’, organo di partecipazione e di corresponsabilità tra Stato, Regioni, Enti locali e Autonomie scolastiche nel governo del sistema nazionale di istruzione”.
”Mi auguro che ora l’iter al Senato possa essere rapido anche in considerazione del fatto che il testo e’ stato approvato con l’accordo di tutte le forze politiche che sostengono l’attuale Governo’.
Ma come cambia il governo degli istituti? Ecco il testo che ora va direttamente al Senato
Diciamo subito che il testo ha avuto 24 voti a favore, 4 contrari (da Idv e Lega) e una astensione (Fli), mentre il parere favorevole del governo è stato espresso dal sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria.
Il punto più importante della legge riguarda gli statuti e infatti “alle istituzioni scolastiche è riconosciuta autonomia statutaria con cui viene regolata l’istituzione e la composizione degli organi interni, nonchè le forme e le modalità di partecipazione della comunità scolastica”. Gli organismi promuovono “il patto educativo tra scuola, studenti, famiglia e comunità locale” con particolare attenzione al diritto all’apprendimento e alla partecipazione degli alunni alla vita della scuola, al dialogo costante tra l’espressione della libertà di insegnamento della funzione docente e la libertà e responsabilità delle scelte educative delle famiglie e alle azioni formative ed educative in rete nel territorio, quali piani formativi territoriali”.
Il vecchio Consiglio di istituto o di circolo è dunque sostituito dal nuovo Consiglio dell’autonomia scolastica che adotta il piano dell’offerta formativa, redige lo statuto, approva il bilancio, designa i componenti del nucleo di valutazione. Dura in carica tre anni. I suoi membri vanno da 9 a 13. Ne fanno parte, oltre al preside, docenti, studenti (per le superiori), genitori e membri del personale Ata. Il consiglio può essere integrato dalla presenza di membri esterni. La presidenza spetta ad un genitore (come nel vecchio Consiglio di istituto).
Il dirigente scolastico diventa invece il legale rappresentante della scuola. E’ lui che “gestisce le risorse umane, finanziarie e strumentali e risponde dei risultati del servizio agli organismi istituzionalmente e statutariamente”. Nasce inoltre il “Consiglio dei docenti che oltre a inglobare i consigli di classe, le commissioni e i dipartimenti, programma la didattica e valuta gli alunni.
Il diritto di assemblea degli studenti e quello di riunione dei genitori viene invece regolamentato da ciascuna autonomia scolastica, prevedendo pure “forme di partecipazione alle attività della scuola degli studenti e delle famiglie, di cui garantiscono l’esercizio dei diritti di riunione, di associazione e di rappresentanza”.
Fra i compiti delle scuole autonome c’è anche quello di eleggere fra i loro organi anche un nucleo di autovalutazione (minimo 5, massimo 7 componenti) che dovrà lavorare in raccordo con l’Invalsi, l’Istituto nazionale di valutazione, che fornirà i parametri per la valutazione interna.
Un rapporto annuale e pubblica farà conoscere il lvoro svolto dalle istituzioni "secondo modalità definite dal regolamento della scuola”.
Le scuole possono promuovere o partecipare alla costituzione di reti, associazioni e organizzazioni no profit, consorzi e associazioni di scuole autonome e i partner possono essere pubblici e privati. Inoltre le scuole possono ricevere soldi da Fondazioni come forma di “sostegno economico della loro attività, per il raggiungimento degli obiettivi strategici indicati nel piano dell’offerta formativa e per l’innalzamento degli standard di competenza dei singoli studenti”.
Il ministero a sua volta per garantire più parte partecipazione e coinvolgimento delle istituzioni istituirà un nuovo organismo formato da membri eletti fra docenti, presidi e membri dei Consigli dell’autonomia delle scuole. Un organo di "corresponsabilita’" fra Stato, Regioni e scuole nella gestione della pubblica istruzione. Le Regioni possono poi invece la Conferenza regionale del sistema educativo per un maggiore raccordo sui temi dell’istruzione.
E’ stato pure previsto un periodo di monitoraggio dell’applicazione della legge per studiarne gli effetti ed eventuali applicazioni non conformi allo spirito della legge stessa.
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