“Un esame di maturità nuovo, per forme e contenuti, rivolto a studenti nativi digitali. Per la prima volta gli studenti italiani hanno affrontato temi di maturità immersi nell’attualità e consoni al percorso formativo dei maturandi.
La scelta di proporre argomenti che pongono i giovani come soggetto politico e sociale dimostra che la scuola sta interpretando la fase conclusiva di un ciclo di formazione, quale è l’esame di stato, come una finestra sul mondo. Anche la forma è cambiata. L’invio delle tracce delle prove scritte non poteva più avvenire con un sistema anacronistico, che aveva come conseguenza principale un inutile dispendio di energie, anche delle forze dell’ordine, e denaro.
Con il “Plico telematico” è stato compiuto un primo passo verso il processo di digitalizzazione a cui l’Italia non può sottrarsi, in particolare nei luoghi di formazione. Oggi – ha concluso Ghizzoni – si è aperta una nuova fase verso l’innovazione della scuola italiana, più vicina agli studenti e al mondo reale.”
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