“Amarezza e frustrazione”, scrive la deputata Pd sul suo blog, ma nonostante la relatrice Saltamartini abbia “smussato molte obiezioni”, sollecitando “il governo ad esprimersi favorevolmente”, esso al “contrario, ha dato parere negativo alla copertura individuata, perchè non è possibile certificare eventuali risparmi atti sostenere la nostra disposizione”, quella dell’uscita cioè dei 4000 lavoratori della scuola che pur avendo il diritto alla pensione sono rimasti nel pelago mare.
Nulla da fare dunque per i Q96 e così l’ennesima speranza si allontana come la barca di Ulisse da Itaca: altre tempeste?
Tuttavia, scrive sempre Ghizzoni, che da anni si è fatta paladina appassionata dei “Quota 96”: “la relatrice allora ha proposto a tutti i gruppi, dato il loro consenso sulla pdl 249, di sottoscrivere un atto politico congiunto (una risoluzione) per impegnare il governo a trovare una soluzione e cioè una idonea copertura”.
Si cercano di imbrigliare i venti a quanto pare, individuando nella ulteriore proposta della on. Saltamartini una sorta di “estremo tentativo” per spronare il governo a non lasciare la barca alla deriva.
In ogni caso, sintesi di tutta la vicenda, ancora una volta non c’è nulla da fare per i “Quota 96” e le proteste e le indignazioni, espresse sia dall’on Marzana e sia dall’on Ghizzoni, purtroppo rimangono tali, mentre la furia della mancanza di soldi e quindi di coperture finanziarie adeguate sballotta l’imbarcazione dove loro malgrado sono trasportati e stipati questi lavoratori della scuola.
“Personalmente”, scrive Ghizzoni sul suo blog, “ho aggiunto che: non mi è mai capitato di vedere una sostanziale coincidenza di opinioni tra i diversi gruppi parlamentari nel voler dare soluzione ad un problema e tuttavia non giungere a detta soluzione. Ci dia, il Governo, una soluzione alternativa se la nostra copertura è inadeguata! Questo cos’è, se non il fallimento della politica?? Se l’opinione della RdS e del MEF è più forte dell’indirizzo politico espresso dai gruppi politici, che ci stiamo a fare? Il presidente Boccia ha quindi chiuso la seduta calendarizzando per martedì prossimo questa risoluzione di indirizzo al Governo”.
Se per un verso dunque tutto l’olimpo della politica è praticamente disposto a risolvere la faccenda, il Governo non si fida delle certificazioni delle risorse a copertura individuate, per cui volta le spalle, lasciando che la faccenda ancora si protragga: ma fino a quando, visto che già è scaduto il termine ultimo per la presentazione delle domande di quiescenza.
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