“Il ruolo della scuola è fondamentale e deve essere rafforzato, ma non si può delegare alla sola istituzione scolastica il cambiamento di una mentalità radicata, occorre che tutti gli adulti sentano la responsabilità di essere parte di una comunità educante. Risorse sono state stanziate per la formazione dei docenti nel decreto contro la violenza sulle donne appena varato – ricorda l’on. Ghizzoni – come Pd stiamo lavorando affinché anche nel decreto “L’istruzione riparte”, che abbiamo appena cominciato a discutere, vengano rafforzate le competenze del personale della scuola in materia di educazione all’affettività e contro gli stereotipi di genere”.
Le parole di Manuela Ghizzoni:
«Siamo agghiacciati dalla gravità di quanto accaduto e nel contempo perplessi da quella che sembra essere una sorta di incapacità degli aggressori, ma anche degli altri giovani presenti, di valutare appieno il peso del reato commesso. Lo stupro da parte del branco non è avvenuto in un contesto sociale e culturale degradato, anzi, almeno all’apparenza, tutto il contrario. Evidentemente le leggi non bastano, non basta la sanzione sociale: bisogna lavorare profondamente per contrastare una mentalità di violenza e prevaricazione nei conforti delle donne a partire dalla scuola. Ma tutta la comunità degli adulti, donne e uomini, devono sentire la responsabilità di quanto accaduto e farsi promotori di una “educazione” che rispetti la libertà e la dignità delle donne. Oggi più che in passato si tende a delegare alla scuola nuove funzioni educative. E in parte è giusto così: non a caso, nel decreto contro la violenza sulle donne appena varato, sono state stanziate risorse da destinare alla formazione dei docenti. Ora, in Parlamento, sta iniziando la discussione per la conversione in legge di un altro provvedimento, il cosiddetto “L’Istruzione riparte”. Come Pd stiamo lavorando affinché, nell’articolo relativo alla formazione del personale scolastico, vengano inserite risorse destinate, cito testualmente, “a rafforzare in particolare le competenze relative all’educazione all’affettività, al rispetto delle diversità e delle pari opportunità, al contrasto degli stereotipi di genere”. Ma di fronte a quanto successo a Modena, dobbiamo anche ribadire che se il ruolo educativo della scuola è fondamentale, e anzi deve essere rafforzato, non si può però delegare alla sola istituzione scolastica il cambiamento di una mentalità radicata: occorre che tutti gli adulti si sentano partecipi di una comunità educante che pratica, e non solo teorizza, il rispetto della dignità delle donne».
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