Il dirigente si ritrova ad operare da solo senza un supporto adeguato? Spesso sì. “La segreteria delle scuole, rispetto a prima dell’autonomia scolastica, di fatto ha meno persone (peraltro meno qualificate), e deve occuparsi di più compiti – vedi ricostruzione di carriera in vista della pensione”. Lo dichiara Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi (Anp) nell’appuntamento della Tecnica della Scuola Live.
E spiega, durissimo: “Ora senza nulla togliere ai collaboratori scolastici, molti di loro sono nelle segreterie scolastiche per un meccanismo previsto dal Ccnr di comparto che non condivido, per cui, se hanno il titolo di studio e una certa anzianità, i bidelli di ruolo possono chiedere di svolgere le funzioni di assistente amministrativo per un anno scolastico. Questo significa – continua il presidente dell’Anp – prendere persone in là con gli anni e quindi meno disponibili a imparare nuove attività lavorative, e inserirle nelle segreterie dove il lavoro è frenetico e si richiede una competenza di un certo livello. Quindi abbiamo le segreterie in stato di inefficienza notevole, se non di completa paralisi, con molte attività amministrative da portare avanti, a maggior ragione con il Covid, ma questa è una situazione che preesiste al Covid”.
“In più – ricorda il dirigente – molto spesso il Dsga titolare non c’è. In Italia non abbiamo un meccanismo valido di sostituzione del Dsga. Se non c’è il titolare dovremmo essere in grado di trovare un supplente, invece questo meccanismo non c’è”.
“Infine ricordiamo che secondo l’art.25 del Decreto 165 il Ds può delegare una serie di attività ai suoi collaboratori. Ma queste persone devono occuparsi di questo a tempo pieno, non possono essere docenti che poi nei ritagli di tempo dovranno occuparsi di privacy, sicurezza sul lavoro, trasparenza, serve quindi quello un middle management o manangement intermedio”.
E conclude: “Non si vuole capire che la scuola è un investimento per il futuro, così si tagliano gli organici perché si ritiene che siano una spesa inutile. Ebbene, non è così, bisogna investire e aumentare l’organico”.
In chiusura, quando il direttore della nostra testata, Alessandro Giuliani, ha chiesto al presidente Giannelli di riferire circa una sua precedente richiesta al Ministero per un aumento retributivo a favore dei dirigenti scolastici, Antonello Giannelli precisa: “Si tratta di un adeguamento, non di un aumento. Io ricordo tutti quanti che gli stipendi dei dirigenti vanno confrontati con quelli degli altri dirigenti e gli stipendi dei docenti semmai possono essere confrontati con quelli dei funzionari del ministero. Non possiamo confrontare docenti con dirigenti, sono due cose che non c’entrano nulla”.
“I dirigenti scolastici – aggiunge – sono pagati molto meno di altri dirigenti come quelli degli enti di ricerca che pur appartenendo alla stessa area contrattuale hanno molte meno responsabilità, e a volte hanno 5 o 6 dipendenti soltanto e non certo un sistema alle spalle come quello scolastico”.
Tutte queste argomentazioni sono alla base di una possibile mobilitazione dell’Anp – annuncia il suo presidente – qualora il Ministero non dia seguito alle richieste del sindacato.
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