Il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli è intervenuto ieri, 9 ottobre, al Convegno Annuale Anp 2024 a Roma. Giannelli ha discusso di vari temi relativi all’attualità scolastica. Ecco le sue parole.
“Serve il superamento di una scuola ottocentesca. Le norme sugli organi collegiali sono di 50 anni fa. Il paradigma culturale e metodologico e di un secolo fa, è gentiliano. La concezione della scuola era quella di grande dispersione scolastica, in pochi studiavano”, ha esordito, parlando anche delle lunghe vacanze estive scolastiche.
“Avere vacanze così lunghe in estate è indicativo di un sistema retrogrado che non ha fatto i conti con la modernità. La nostra scuola non riesce ad essere moderna, siamo legati al passato”, ha aggiunto.
“In Olanda, ad esempio, c’è una visione diversa. La scuola necessita nuove concezioni. L’emozione, le soft skills, sono necessarie. La nostra scuola è legata al nozionismo. Non significa che non dobbiamo imparare più nulla. Serve una scuola rinnovata, che cambi la sua metodologia. I ragazzi hanno bisogno di essere convinti, attratti. Se non si fa così resta l’autoritarismo: in una scuola in cui non sono tutti convinti, contenti, subentra la noia, il rifiuto. Per tener buoni i ragazzi quindi si ricorre alle misure autoritarie. Bisogna transire all’autorevolezza, la Finlandia lo ha fatto”, ha aggiunto, facendo riferimento a Paesi esteri.
Aprendo i lavori del convegno il presidente Giannelli ha tenuto a dire che “l’argomento principale di questo appuntamento è il ripensamento della pedagogia su una base più rigorosa grazie alle neuroscienze che hanno fatto passi da gigante”
“Si parla del rapporto tra emozioni e apprendimento: l’idea è rifondare la pedagogia su base scientifica in quanto lo studio dei livelli ormonali e della biochimica può dare informazioni sull’efficacia dell’apprendimento; sono studi recentissimi. Questa è la nostra ambizione, credo che potremo fare un passo avanti notevole sul miglioramento dell’efficacia degli apprendimenti”. “L’altro argomento fondamentale è l’orientamento ‘di vita’, per capire cosa, da alunno voglio fare, a cosa dedicare il mio studio: è un tema importantissimo, un po’ trascurato in passato. Servono ormai conoscenze e competenze forti e tranne alcune famiglie, poche riescono ad aiutare i giovani, deve farlo la scuola pubblica e deve offrire un servizio di qualità”.
A proposito dei docenti tutor e orientatori, quest’anno ancora non finanziati, Giannelli ha detto che l’Anp è favorevole “alle innovazioni di tutoraggio e orientamento introdotte dallo scorso anno, anzi chiediamo di rifinanziarle e potenziarle. I ragazzi hanno bisogno di essere accompagnati in una società che è certamente più complessa”, ha concluso il presidente del sindacato dei presidi.
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