Procede senza sosta l’esame del ddl Granato sulla abolizione della chiamata diretta e degli albi territoriali.
Nella mattinata del 29 novembre sono state audite ancora le organizzazioni dei dirigenti scolastici che hanno così potuto completare le osservazioni proposte solo in parte nella giornata precedente.
E’ intervenuto il presidente dell’Anp Antonello Giannelli, anche in rappresentanza dell’Andis e della Disal.
Giannelli ha ricordato che “dirigenti e docenti devono collaborare all’unico scopo del sistema educativo e cioè l’istruzione dei nostri ragazzi” e per questo motivo la conflittualità non va alimentata.
“Per tale nobile scopo (il successo formativo dei giovani) – ha aggiunto Giannelli – è necessario disporre di dirigenti che abbiano strumenti per governare la complessità delle istituzioni scolastiche e la chiamata per competenze sugli ambiti territoriali, se attuata senza le limitazioni cui è stata finora soggetta, costituisce una modalità utile a far incontrare le esigenze dei Piani Triennali dell’Offerta Formativa delle scuole con le migliori competenze dei docenti”.
Il presidente dell’Anp è ritornato ancora sulla polemica che si era aperta nella precedente audizione con la senatrice Granato per “ribadire il rincrescimento per le offese contenute nella premessa del disegno di legge di cui si discute, con termini inaccettabili perché costituiscono un’aggressione ad una intera categoria di dirigenti, che rappresentano lo Stato all’interno delle Istituzioni scolastiche di questo Paese”.
“Offese – ha sottolineato Giannelli – che sono gravi non solo perché non dimostrate da fatti (non basta un caso o una percezione per screditare una categoria), ma perché espresse su un documento formale in queste stanze, nel luogo in cui si sostanzia la democrazia del nostro Paese, conquistata a prezzo di non pochi sacrifici”.
A Giannelli, insomma, l’andamento delle audizioni non è proprio piaciuto e, anche con noi, non nasconde il suo disappunto: “E’ inammissibile che un senatore della Repubblica usi parole e toni irriguardosi nei confronti di una intera categoria, come ha fatto Bianca Laura Granato. Se le risultano abusi o illeciti deve molto semplicemente denunciarli: chi si rende responsabile di atti illegittimi deve essere sanzionato, anche severamente; ma non è tollerabile che si parli genericamente, in modo non documentato e basandosi spesso sul “sentito dire”, di dirigenti che violano le regole o che commettono abusi”.
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