Hanno generato un intenso dibattito le dure parole del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a proposito del divieto di usare i cellulari a scuola. Il capo del dicastero di Viale Trastevere ha spiegato che si impegnerà in tal senso, in quanto a suo avviso “a scuola si va per studiare, non per chattare“. C’è chi ha salutato queste parole con approvazione, chi invece le ha considerate fin troppo autoritarie.
A commentarle è stato ieri, 24 novembre, a Rai Radio 1 al Gr1 delle 13, Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi.
Secondo quest’ultimo ancora non è chiaro come intenda intervenire il ministro: “O si rinforza l’aspetto autonomistico delle scuole, nel senso che ognuna decide per sé, oppure si può decidere con una norma a livello nazionale”, ha detto.
Le scuole agiscano in autonomia
Ecco qual è la sua opinione in merito: “Ritengo però che venga valorizzata l’autonomia delle scuole. Ogni docente deve controllare la propria classe, questo è insostituibile e nulla potrà mai cambiarlo. L’unico controllore della propria classe è il docente”, ha concluso.
Insomma, Giannelli crede che sia giusto vietare gli smartphone tra i banchi, ma le scuole dovrebbero farlo nella loro piena autonomia. Rimangono quindi i docenti a dover gestire questo tipo di situazioni.