I recenti casi di violenza sessuale di Palermo e Caivano non sono passati invano. Hanno portato con loro tutta una serie di iniziative didattiche e culturali da avviare nelle scuole con l’inizio del nuovo anno, puntando sull’educazione al rispetto e alla parità di genere.
Su questo versante, Il Messaggero ha intervistato Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, chiedendo appunto come affrontare questi temi nelle aule e se risponde a una domanda educativa attesa.
Dice il presidente Anp: “Le riflessioni del ministro Valditara sono assolutamente condivisibili. Concordo quindi con la preoccupazione del Ministro”, e infatti procederemo organizzandoci “sulla base delle esigenze dei singoli territori”, considerato che “ci sono realtà particolarmente critiche, dove si manifesta maggiormente l’esposizione degli studenti al degrado sociale. Quindi si procederà con un’offerta formativa locale, diversa da scuola a scuola ma partendo da una base comune”.
L’obiettivo, precisa Giannelli, “è far sì che i ragazzi diventino il terreno fertile dei valori fondanti della società, dove i disvalori non possono attecchire” e dunque la scuola deve riuscire a creare “ un sottofondo di riferimento e sensibilizzare al massimo i ragazzi al rispetto dell’altro. La scuola, come istituzione, deve creare una coscienza collettiva e diffusa. È possibile organizzare dei lavori di gruppo, in cui i ragazzi generalmente si sentono maggiormente coinvolti, per far emergere questo tipo di tematiche e le relative reazioni. Possiamo prevedere anche l’intervento di specialisti esterni con cui confrontarsi oppure si può procedere all’esame della realtà dei fatti, che i ragazzi conoscono bene, per analizzarne i contenuti”.
Ma pure, dice ancora Giannelli, “implementando iniziative finalizzate alla conoscenza e alla consapevolezza del rispetto di genere. Su questo anche la letteratura ci aiuta, scegliendo gli autori adatti a far emergere tematiche specifiche. Penso ad esempio ai testi di Pier Paolo Pasolini, che vengono letti alle superiori e possono diventare un veicolo verso queste tematiche di attualità. Ovviamente i contenuti vanno scelti e adattati all’età dei ragazzi. Poi ci sono i quotidiani, da cui partire”.
“La cronaca dei quotidiani è uno strumento utile, come spunto di dibattito e di approfondimento. E in questo caso l’esercizio diventa riflessione e analisi”.
Alla domanda sulla famiglia, Giannelli dice: “La famiglia deve esercitare il controllo sullo studente. Oggi i ragazzi sono sottoposti a tanti stimoli, anche a quelli negativi se non addirittura nefasti. E si tratta spesso di stimoli esterni alla scuola e alla famiglia, per questo bisogna controllare le dinamiche che si vengono a creare. Penso ad esempio alle bambine di Caivano. E’ arrivato il momento di invertire la rotta. Di base però possiamo dire che stiamo assistendo a un progressivo imbarbarimento dei rapporti sociali”.
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