Il 25 gennaio del 1974, nella redazione di “Paese Sera”, un uomo si aggirava “tutto felice tra tipografi e giornalisti” con un cartello attaccato alle spalle. Su c’era scritto: “Io sono un classico”. Quell’uomo – di casa a “Paese Sera”, dove lavorava dal 1958 – era Gianni Rodari. Da poco aveva dato alle stampe “Grammatica della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie” (1973) e proprio quella mattina era uscita la recensione di Tullio De Mauro, in cui il prezioso libretto, “elegante e geniale”, era definito “un classico”. Rodari, contento e divertito, aveva reagito con la consueta ironia.
Sull’uso di quella definizione, così impegnativa, il celebre linguista, anni dopo, ricordava di aver esitato: “Temevo che sembrasse un piacere fatto ad un amico. Ma non voleva essere questo, voleva essere una scommessa sulla giustezza di una valutazione”. Scommessa ampiamente vinta, possiamo affermare oggi, a cinquant’anni di distanza.
Profonda, leggera, ironica e colta, “Grammatica della fantasia” è un’opera in cui Rodari rielabora le sue riflessioni sulla Fantastica, cioè l’arte di inventare, sull’uso della fantasia “per stabilire un rapporto attivo con il reale”, sull’immaginazione come “funzione dell’esperienza”, in un orizzonte culturale molto ampio che abbraccia filosofia, linguistica, pedagogia e, naturalmente, letteratura, facendo tesoro anche delle istanze dei formalisti russi. Lo scrittore si muove fra tecniche surrealiste e ipotesi fantastiche, svela la produttività creativa dell’errore e il “senso del nonsenso”, valorizza le fiabe come materia prima e la funzione conoscitiva, formativa, del gioco e afferma, potremmo anche dire dimostra, che “la mente è una sola. La sua creatività va coltivata in tutte le direzioni” e per questo “le fiabe servono alla matematica come la matematica serve alle fiabe”.
In occasione del cinquantenario della pubblicazione, il 17 novembre 2023, si terrà a Orvieto, presso la Biblioteca Comunale L. Fumi, il Convegno internazionale Grammatica della fantasia, 50 anni dopo. Riletture critiche e prospettive di ricerca, organizzato dal Centro Studi Gianni Rodari di Orvieto, con la direzione scientifica di Daniela Marcheschi.
La giornata si aprirà con l’inaugurazione della mostra Gianni Rodari, una favola di Pace, curata da Giorgio Diamanti. A seguire, la prima sessione del Convegno, coordinata da Pino Boero, con gli interventi di Daniela Marcheschi, Giuseppina Diamanti e Ilaria Capanna. Nella sessione pomeridiana, coordinata da Daniela Marcheschi, interverranno Giuseppe D’Ottavi, Ilaria Filograsso, Ewa Nicewicz, Nevin Özkan e Raniero Speelman, Mariarosa Rossitto e Susy Zanardo.
La partecipazione è gratuita. Per poter ricevere l’attestato di partecipazione è necessario registrarsi al link https://Grammaticadellafantasia50annidopo.eventbrite.com
Per ulteriori informazioni scrivere a centrostudirodari@gmail.com
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