Stefania Giannini sull’alternanza scuola-lavoro, al ‘Forum lavoro’ della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, ha detto: “Nell’anno scolastico precedente abbiamo già avuto 630mila ragazzi coinvolti in questa esperienza e nel triennio arriveremo, a regime, a un milione e mezzo di studenti e quindi questo significa che nell’arco di 5 anni avremo una generazione di italiani più pronta ad entrare nel mondo del lavoro”. E proprio i consulenti del lavoro, ha spiegato Giannini, “che hanno anche una cultura e una abitudine quotidiana, nell’esercizio della loro professione, a seguire i processi di natura più tecnica, più burocratica, possono essere d’aiuto e di importante funzione orientativa nei confronti dei nostri giovani, e mi aspetto che siano dei punti di riferimento da questo punto di vista”.
“Mi aspetto -ha rimarcato Giannini- che gli ordini professionali, insieme alle imprese, possano sempre più diventare un partner attivo in questi processi”.
E il ministro ha quindi ricordato che “questo governo ha lavorato su due fronti, che sono poi quelli che si devono tra di loro raccordare sempre più e sempre meglio e cioè quello della formazione e del mondo del lavoro. In particolare la nostra riforma quella ha introdotto importanti novità nel mondo della scuola”.
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“Io credo -ha sottolineato- che lo schema obbligatorio permanente dell’alternanza scuola-lavoro che dallo scorso anno scolastico riguarda e riguarderà anche in futuro tutti i ragazzi del triennio delle scuole superiori, licei e istituti tecnici professionali, con differenti equilibri di orari, sia uno strumento fondamentale che garantisce un orientamento migliore per i giovani che spesso arrivano alla scelta degli studi universitari, o di una professione, con idee non propriamente chiare maturate”.
Dal suo punto di vista il ministro del lavoro Giuliano Poletti è stato ancora più esplicito: “Sull’alternanza scuola-lavoro serve la vostra collaborazione. Abbiamo necessità di portare un milione e mezzo di giovani nel progetto nel triennio e il ruolo dei vostri studi con le imprese è fondamentale”.
Per Poletti c’è la necessità di una collaborazione con i consulenti del lavoro “per farsi carico di un progetto che riguarda il futuro dei nostri giovani “. E secondo il ministro del Lavoro il contributo dei consulenti non si fermerà nei prossimi mesi solo all’alternanza scuola-lavoro “visto che nella legge di bilancio ci sono tanti temi sui quali la vostra professione ha la possibilità di esercitare la propria attività e il proprio contributo. Ad esempio adesso i consulenti possono intervenire nella procedura delle dimissioni on line”.
E a livello previdenziale, ha aggiunto Poletti, “abbiamo deciso di rendere utilizzabile anche per le casse previdenziali privatizzate dei professionisti la possibilità del cumulo gratuito, superando un’ ingiustizia”.
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