Home Didattica Giannini: con la riforma caleranno i compiti per casa

Giannini: con la riforma caleranno i compiti per casa

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La cosiddetta riforma della “buona scuola” diventa la medicina di ogni bene e di ogni lussureggiante avvenire per l’istruzione italiana, tanto che grazie a essa caleranno perfino i compiti a casa per gli alunni.

È infatti la stessa ministra Giannini a dirlo ai genitori preoccupati spesso (ma loro ormai si preoccupano fin troppo)  per la mole dei compiti assegnati ai figli:  sono «comprensibili» i timori delle mamma, perché «quando il carico supera certi limiti» è legittimo nutrire delle «perplessità». Ma non preoccupatevi, dice la ministra Stefania Giannini, con la nostra riforma le cose cambieranno, la scuola diventerà più innovativa.

D’altra parte anche il sondaggio della nostra Testata, nei mesi scorsi,  aveva messo in evidenza che neanche la maggioranza dei docenti era d’accordo sull’istituto dei compiti a casa e durante le vacanze e per una serie di ragioni, assi simili a quelle che Mattia Feltri  su La Stampa ha evidenziato e che da qualche giorno un papà ha denunciato sui social con una lettera in cui spiegava i motivi per cui aveva scelto di non far fare compiti estivi al figlio preferendo insegnargli a vivere. 

 

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Ora arrivano pure le assicurazioni della ministra, secondo cui, con legge sulla Buona Scuola, il fenomeno secolare dei compiti a casa, prenderà un’altra piega: «Io penso che i compiti non si possano cancellare per legge e che la libertà d’insegnamento sia sacra», è la premessa del ragionamento della ministra. «La polemica sui compiti è un po’ stagionale – prosegue – Comprensibile quando il carico supera certi limiti così come sono comprensibili le perplessità di molti genitori. Ma proprio grazie alla Buona Scuola sta partendo un cambiamento culturale nella scuola con modalità innovative e interattive di lavoro in classe e fuori dalla classe. Il carico di compiti va ovviamente dosato a seconda dell’età degli alunni ma proprio con le nuove modalità previste dalla 107 sia i ragazzi che i docenti saranno maggiormente responsabilizzati».