C’era anche un gruppo di contestatori ad accogliere il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini intervenuta a Palazzo di Città di Salerno.
All’appuntamento, uno di quelli previsti a Panorama d’Italia, si sono presentati una quarantina, tra insegnanti e studenti – stima l’Ansa – che hanno protestato contro la riforma della scuola.
“Giannini, Salerno non ti vuole”, recitava uno degli striscioni che hanno accolto il responsabile del Miur.
Secondo Saberio Puglia, del Collettivo Studentesco Cavese: “si tratta solo di passerelle e propaganda. Parlano di soldi e benefici, ma non è vero. La nostra scuola è carente in tutto. I professori condividono la nostra battaglia. Sono qui con noi i Cobas così come quei docenti stanchi di essere mortificati. Una follia anche il bonus che li mette gli uni contro gli altri“.
“In ogni città – aggiunge l’insegnante Cristiana Cataldo – faremo la nostra battaglia. Noi ci saremo sempre per ribadire che tutto ciò non ci sta bene”.
Secondo Teresa Vicidomini (Cobas), oramai, con la L. 107/15, “anche chi è di ruolo da molti anni rischia, perché ormai i presidi hanno libertà di scelta e quindi tutto può stravolgersi. Nessuno si salva”.
Il ministro Giannini, però, piuttosto che replicare alle contestazioni, seppure a distanza, preferisce parlare dei suoi obiettivi che – dice ai giornalisti – sono “chiari: attuazione di una legge che sta cominciando a mostrare i suoi frutti concreti dall’alternanza scuola lavoro al piano nazionale della scuola digitale a tutti i complessi ma importantissimi processi che ci stanno portando in Europa, come la valutazione delle scuole che è partita molto bene, con una rapporto di autovalutazione completato per tutte le scuole italiane”.
“Adesso – ha proseguito il ministro – anche la valutazione esterna, dato proprio di oggi, quest’anno, con un campione random, ha raggiunto il 5% delle scuole, con un target definito del 10% per il prossimo anno”.
“Questo ci consentirà di andare in Europa con le carte giuste per essere paragonati agli altri sistemi educativi e dare ai nostri ragazzi – conclude Giannini – le competenze che servono”.
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