Su assunzione diretta dei docenti e poteri dei presidi, il ministro getta acqua sul fuoco: è tutto sotto controllo, non ci saranno abusi, promette dalle pagine della ‘Sicilia’.
Nel corso di un’intervista al quotidiano dell’Isola, Giannini sostiene che “il meccanismo di assunzione degli insegnanti che scatterà dal prossimo anno non è un’autonomia arbitraria e fuori da ogni controllo. È un’autonomia molto vigilata e responsabilizzata: i primi che saranno giudicati sono i presidi, finora fuori da ogni radar di valutazione”.
Sulle immissioni in ruolo dei nuovi docenti, quindi, per il ministri non ci saranno affatto i tanto decantati ‘superpoteri’ dei dirigenti scolastici: “se vogliamo dirla tutta, non è che finora gli insegnanti sono andati a lavorare nelle scuole con un sorteggio: ci sono andati sulla base di graduatorie locali gestite, come sappiamo, in maniera non sempre trasparente e talvolta non rendicontabile in modo immediato. Regole chiare e valutazione di chi assume mi sembrano strumenti molto efficaci contro i cattivi costumi”.
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Giannini parla anche di università. E spiga di aver “formulato una proposta”, che si augura “sia presto discussa e approvata dal governo. Bisogna restituire alle università, attraverso il ministero, le competenze sul diritto allo studio, per assicurare agli studenti meritevoli e bisognosi le borse di studio”, dice Giannini.
“In molte regioni questo, oggi, non avviene. E la Sicilia è un caso eclatante. Tanto più che è un paradosso che le realtà territoriali più in difficoltà non riescano ad adempiere a un dovere previsto dalla Costituzione. È un’assurdità, un’ingiustizia a cui intendo rimediare”, ha concluso il responsabile del Miur.
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