‘Non si ricorda un ministro dell’Istruzione a Brera”, ha sottolineato il presidente dell’Accademia, Marco Galateri, all’inaugurazione dell’anno accademico durante il quale era presente la ministra dell’istruzione, Giannini. Occasione importante in vista dell’Expo per “ricordare la centralità del tema dell’istruzione” e luoghi come Brera che rappresentano anche il recupero “dell’orgoglio di essere italiani” e la consapevolezza che il nostro Paese può tornare ai massimi livelli, attraverso la cultura e l’arte. Due settori che devono essere “al centro dell’agenda politica”.
Via dunque al rilancio di tutto il settore, a partire dal comparto Afam, “un po’ trascurato, ma è bene ricordarne la dimensione”: in Italia ci sono venti accademie statali, 23 legalmente riconosciute, come Brera, e poi 54 conservatori, 20 istituti pareggiati, una accademia teatrale e una di danza: ottomila studenti in tutto, di cui il 12% stranieri. Il settore, però, secondo Giannini ha bisogno di un nuovo modello formativo ed è così che, “dopo un lavoro durato un paio di mesi e svolto silenziosamente, è stato redatto un documento infornale per far partire un dibattito, che parte oggi da Brera: gli abbiamo dato il nome di Chiamata alle Arti”.
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E se ne parlerà lunedì nella Giornata nazionale di incontro delle Accademie di Belle Arti (dalle 9,30 alle 13) all’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis, a pochi passi dalla prestigiosa sede dell’Accademia in via di Ripetta. È una iniziativa fortemente voluta dalla Conferenza dei Direttori delle Accademie italiane per sottolineare l’eccellenza di istituzioni di alta formazione che rappresentano il corrispettivo della Royal Academy of Arts di Londra e dell’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi.
L’obiettivo è quello della definizione di un documento unitario delle Accademie di Belle Arti per una necessaria Riforma del settore a quindici anni di distanza dalla Legge n.508/99 che non ha ancora trovato una completa attuazione. Questioni fondamentali come l’internazionalizzazione, l’autonomia, l’offerta formativa, il reclutamento dei docenti, la Ricerca, i contatti con le imprese e il mondo del lavoro devono trovare risposte efficaci in tempi brevi, anche per un definitivo allineamento del Sistema dell’Alta Formazione Italiano con le Istituzioni Europee.
“È una battaglia – dice Tiziana D’Acchille, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma – che va avanti da decenni. Anche noi, come avviene nel resto d’Europa, dovremmo diventare Facoltà universitarie di Belle Arti, mantenendo la nostra identità”.
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