“Sono 1100 e qualcosa i cantieri conclusi, cioè quelli che hanno iniziato e finito i lavori. Entro la fine dell’anno sono in corso di completamento i lavori per altri 4500, teniamo conto che siamo partiti a giugno. Arriveremo entro la fine dell’anno al completamento dei lavori delle scuole belle, perché queste sono le piccole manutenzioni. Scuole belle, i 7750 saranno fatti. Non è poco anche se sono lavori di piccola manutenzione. E poi tutti i cantieri che fanno invece ristrutturazioni più pensanti”.
Ma nella stessa intervista Giannini dice pure, rispondendo a una domanda di Minoli, che alla consultazione per la “buona scuola” ci sarebbero stati “trecentodiecimila contatti sul sito: 300 mila italiani hanno guardato per più di 5 minuti il progetto, si sono informati, e 30.000 hanno iniziato a rispondere alle domande”.
Tuttavia, insiste la ministra, “Ci sarà 1 miliardo per la scuola nella legge di stabilità, e questa è una novità assoluta. Direi rivoluzionaria”. Per quanto riguarda l’eccellenza, per mettere il paese in linea con l’Europa, “l’eccellenza nella scuola italiana significa avere tutti gli insegnati, tutti che servono, formarli, e avere competenze aggiornate e qualificate”.
“Ogni anno il primo settembre ci sono 50 mila scuole, 50 mila cattedre che hanno un avvicendamento e un’instabilità annunciata di insegnanti: porre un riga a questa piaga è partire col piede giusto”.
E come si fa a tirare bla riga con 150mila precari? Non è solo un piano “assunzionale e basta”, dice Giannini, “noi assumiamo tutti gli insegnanti di cui abbiamo bisogno per l’autonomia scolastica”, mentre l’eccellenza “viene nello stesso momento, perché avviamo immediatamente quello che solo in Italia manca, cioè un piano di formazione costante, obbligatorio per tutti gli insegnanti”.
“Quello che ci interessa è che la scuola con tutti gli insegnanti ben formati e qualificati che vogliamo per il nostro Paese dia le competenze giuste, quelle che non ancora i nostri studenti hanno, per esempio una scuola che dia una competenza linguistica accettabile l’inglese o altre lingue”.
“Dal primo settembre 2015 e dalla prima, dalla scuola elementare. C’è poco da fare”.
E i soldi si troveranno, sottolinea la ministra “nei risparmi che anche il nostro Ministero ha pianificato e che vuol dire costi intermedi ridotti in tutti i settori, anche quello dell’Università e della ricerca. Ma non solo lì, perché poi sarà un risparmio collettivo che poi riassegna le risorse, ovviamente”.
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