La ministra dell’istruzione Stefania Giannini sul caso Regeni, in un’intervista all’agenzia Dire a margine del convegno “Ambiente, Città e Territorio” che si è svolto a Roma Tre, ha detto: “In questo momento in cui con l’Egitto abbiamo una ferita aperta, una ferita che il Governo italiano si sta fortemente impegnando perché possa e debba essere chiusa quanto prima con la semplice verità, chiediamo e ci auguriamo che il governo egiziano risponda con un’assunzione chiara e netta di responsabilità”.
“L’Egitto è un Paese con cui l’Italia ha sempre avuto relazioni scientifiche e rapporti universitari molto stretti, in particolare alcuni anni fa era stato proposto dal governo egiziano un progetto interessante per la costituzione di un un’università Italo-Egiziana che sarebbe sorta nell’area grande Cairo, vicino all’Università Americana, e che potenzialmente poteva diventare un hub di formazione per giovani egiziani, dell’area ed europei, in particolare italiani”. Per immaginare un futuro in cui si possano riprendere questi progetti ambiziosi, questo è per Giannini “forse il momento più adeguato”.
Proprio dal “mondo della comunità scientifica a cui Giulio apparteneva” potrà venire la possibilità di “rinnovare il patto di collaborazione scientifico e culturale che è troppo importante per l’equilibrio di tutta l’area. E quindi ci auguriamo che si vada in questa direzione quanto prima”.