La ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini, non ci sta e non accetta i rimbrotti della giovane scienziata Roberta D’Alessandro che l’aveva invitata a non vantarsi di risultati che non appartengono all’Italia e che comunque che “italiani non sono” perché, ha scritto nel suo profilo Fb, “l’Italia non ci ha voluto”. Un caso nato dopo l’attribuzione dei ‘Consolidator Grants’ dell’European Research Council.
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“I ministri non si vantano, i ministri esprimono soddisfazione e apprezzamento per il risultato di una comunità scientifica, di cui la dottoressa D’Alessandro, come tutti gli altri, fa parte”.
Risultati però, per il cui raggiungimento, il Miur e il governo, di cui la ministra è espressione, non hanno speso un centesimo, e che si sono ottenuti solo grazie ai fondi di altre Nazioni. Avrebbe quindi fatto meglio, piuttosto che a polemizzare con la ricercatrice, a chiedere scusa e fare autocritica, promettendo scelte diverse.
Il ministro, a Perugia per il conferimento della laurea honoris causa al direttore generale dell’Unesco Irina Bokova, ha parlato inoltre di “molta soddisfazione, molto senso di responsabilità motivato anche dai risultati eccellenti della ricerca italiana, non solo in questa ultima tornata dell’Erc”.